La Passione e la Propaganda. Mel Gibson e La Passione di Cristo

La rappresentazione degli Ebrei ad opera di Gibson in La Passione di Cristo è senza dubbio in chiave negativa, spesso in contrasto con i Vangeli. È una folla di Ebrei numerosa quella che urla chiedendo il sangue di Gesù (i Vangeli non ci dicono quanti, Gibson li gonfia a circa 150) e i Sommi Sacerdoti godono alle sue sofferenze (questo non è nei Vangeli). I Sommi Sacerdoti ebrei sfoggiano degli enormi nasi uncinati in contrasto con i visi leggremente più europeizzanti di Gesù, della Vergine Maria e di Maria Maddalena. Diversamente da ciò che accade nelle rappresentazioni medievali della Passio
ne, non vediamo gli Ebrei in collusione con i demoni, c'è però una scena in cui Satana passeggia in mezzo ad una folla di Ebrei che assistono alle torture di Gesù (neanche questo è nei Vangeli). Barabba, che viene rilasciato, su richiesta della folla ebraica al posto di Gesù, non è un rivoluzionario (come nei Vangeli di Marco, Luca e Giovanni), ma un serial-killer, che abbaia come un cane inferocito.

I Romani se la cavano molto meglio. Ponzio Pilato e il suo vice in commando, Abenader, vengono raffigurati come personaggi umani, nobili, che non vogliono che Gesù venga ucciso, o persino flagellato troppo severamente. Pilato addirittura appare incredibilmente scioccato davanti al trattamento brutale riservato a Gesù da parte degli Ebrei. In qualche modo, pur essendo un ingranaggio fondamentale di uno degli imperi che storicamente hanno goduto di maggior successo, Pilato viene costretto a sottomettere la propria volontà esattamente a quel popolo che lui stesso ha oppresso in maniera così brutale. La storia ci racconta che Pilato non era quell'anima sensibile che Gibson ritrae. Filone d'Alessandria, filosofo e storico vissuto fra il 30 AC e il 50 DC, descrisse il regime di Pilato come caratterizzato da 'corruzione, insulti, rapine, oltraggi, ingiustizie gratuite, esecuzioni senza processo e una crudeltà terribile e senza fine' . 7 Anche per gli standard romani (i Romani, ricordatelo, assistevano per sollazzo a spettacoli in cui la gente veniva uccisa) Pilato era eccessivamente barbaro: durante i dieci anni del suo mandato crocefisse 250.000 Ebrei, questo corrisponde a circa 480 alla settimana. Alla fine, il suo mandato fu revocato, in seguito ad un massacro di Sammaritani.8

'Volevo rispettare i Vangeli,' ha risposto Gibson a proposito della rappresentazione negativa degli Ebrei ' La Sacra Scrittura e le visioni della Passione comunemente accettate erano le uniche fonti a cui potevo ispirarmi per confezionare un film drammatico' [l'enfasi è dell'autore]. A quali visioni si riferiva Gibson? A quelle di Madre Maria d'Ageda, una suora spagnola vissuta nel XVII secolo, e di Suor Catherine Emmerich, una suora tedesca del XIX secolo, entrambe mistiche e, a quanto pare, visionarie. È interessante come Gibson si riferisca a questi lavori e li consideri 'accettati' poiché La dolorosa Passione di nostro signore Gesù Cristo, di Suor Emmerich, fonte d'ispirazione di molte scene de La Passione, non è mai stata accettata dalla Chiesa cattolica. In questa opera, Suor Emmerich usa la parola 'Ebreo' 71 volte e pressoché tutte le volte la accompagna con aggettivi quali 'crudele', 'sprezzante' e 'cattivo'. Le diverse citazioni tratte da questo libro non lasciano nel lettore alcun dubbio sulla responsabilità per la morte di Gesù: 'Vidi l'impero degli inferi dividersi contro se stesso; Satana desiderava il crimine degli Ebrei' [l'enfasi è dell'autore]. Il passaggio che più dà fastidio è quello che riguarda la così detta maledizione del sangue:

“Tutte le volte che, durante le mie meditazioni sulla Passione di nostro Signore, immagino di udire quel grido spaventoso da parte degli Ebrei 'Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli', si presentano davanti ai miei occhi le visioni di una descrizione meravigliosa e terribile, allo stesso momento l'effetto di quella maledizione solenne … questa maledizione che si sono tirati addosso mi sembra li penetri fino al midollo, persino di quello dei bambini non ancora nati… Questi ultimi erano quelli che si convertirono dopo la morte di Gesù, ed erano numerosi, perché né Gesù né Maria smisero mai di pregare, nel mezzo di tutte le loro sofferenze, per la salvezza di questi esseri miserabili.”

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