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to "sidebar-1" to silence this notice and keep existing sidebar content. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 4.2.0.) in /home/threemon/public_html/it/bwp/wp-includes/functions.php on line 4239The post <b><i>Colazione al fiorucci store (milano)</i></b>, di Gemma Gaetani appeared first on Three Monkeys Online Italiano.
]]>In quel “sommarsi per poi riviversi di due individui che è l'amore”, l'autrice si rimodella “mentre i giorni coltivano il soggetto”, e Holly-Audrey la guarda appesa al poster del muro mentre va dal suo Tiffany a curarsi le paturnie, in un parallelismo cinematografico simpatico e evocativo. Un romanzo-esperimento, quasi un non-romanzo che vuole farsi provocazione contro gli schemi rigidi ancora troppo presenti, che sembra giocare con tanti generi e stili, cercando lampi di poesia “che dica anche per chi non può” e “che parli vero come il vetro”. Un'onda sussultoria di pensieri liberi, sparsi, frantumati e da rompere, schizzati sulla pagina senza punteggiatura, uniti e divisi da brani, versi, canzoni.
La cultura pop, da Moretti ai Duran, dagli Eiffell all'Ikea, da The Hours a Bukowski, si dilata, si perde, si slarga di parole, di piccoli eventi quotidiani, di imprecazioni, di paure, di delusioni e di slanci di una ragazza che sa ridere del mondo e di sé, e anche del suo nome che fa assonanza con la santa che parlava con gli angeli, santa Gemma Galgani, con la moglie di Dante, Gemma Donati. Bisogna leggere il libro senza orgoglioso snobismo, perché dentro le pagine sparse di questo diario di viaggio di un amore “liquido”, si pescano riflessioni e folgorazioni che meritano la sottolineatura. Perché dietro rotolanti discorsi si cela una travolgente capacità di raccontare umori, dislessie sentimentali, erotismo accattivante, poesia vestita di parole e di graffianti solipsismi. Sentendosi sempre come una Holly in cerca della sua Tiffany, con gli occhi di cerbiatto di Audrey che guardano quelli di Gemma, come in uno avvolgente specchio narrativo e di vita.
Colazione al fiorucci store (milano) è pubblicato da Lain Fazi, Roma, 2006, pp.280, €15
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]]>The post <b><i>Tre voli</i></b> di Chiara Zocchi appeared first on Three Monkeys Online Italiano.
]]>Chiara Zocchi, alla sua seconda prova narrativa dopo l'esordio fortunato di Olga, conferma la sua radiosa qualità di scrittura con un romanzo a più strati, la “storia di tre tipi d'amore: il finto amore, l'amore ideale e l'amore vero”. Un breviario di “pensieri sparsi nel corpo”, perché il corpo diventa protagonista di questa ricerca di epifania di amore, nella quale la giovane autrice gioca col suo nome, “rischiarando” il gorgo di vita con sollecitazioni poetiche e di sguardi acuti, penetranti, ariosi e insieme crudemente vivi. La letteratura come terapia, come voce di dentro che si fa eco, come segno di un vissuto che si amalgama tra l'interiore e il fuori che sbatte e si fa sentire. Ecco che il sangue mestruale che si fa fiore profumato, mentre il dolore si fa stanco, le lacrime diventano pioggia, le scale salgono mentre il corpo scende. Immagini di tanta potenza espressiva, che solo il fluire femminile può rendere così autentiche.
L'amore, nelle parole così poeticamente corporee di Chiara Zocchi, riesce a dilatarsi superando tempo e spazio, e il “signore bianco” – l'amore ideale che cerca di farsi largo nel nostro io autentico per diventare reale – è già incapsulato, mentre fuori c'è solo un corpo freddo. “Così stiamo abbracciati tutti e tre: lui che mi abbraccia da fuori, mentre il signore bianco mi abbraccia da dentro e io che sto in mezzo a dividerli (e a unirli) a loro insaputa”. Se il ruolo della letteratura, come dell'arte, è quello di sublimare il vivere rendendolo “oltre”, fare dei sensi sinestesia costante tra l'uomo e il mondo, alzare lo sguardo oltre l'aria, la Zocchi ne è un esempio concreto. Sguardi che abbracciano più delle braccia, la stanza che respira, l'assenza che “affumica”, la fusione dei corpi che diventa essenza di cotone, l'inanimato “che ci guarda”. Tutto tende a comporre un mosaico di vibrazioni pure, un alfabeto di emozioni che si lascia parlare come un rosario. Un tessuto amniotico che rigenera, diventa amore cantato, volo poetico che sta dietro una parete. “Sono stata anestetizzata e poi rigenerata: quante parole per dire che mi sono innamorata. E come sigillo a questo avvenimento interiore, una poesia mi si scrive (a mano) nella testa, e mi si canta”.
Tre voli di Chiara Zocchi è pubblicato da Garzanti, Milano, 2005, pp.160, €12,50.
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]]>The post <b><i>Khadija</i>, di Paola Pastacaldi</b> appeared first on Three Monkeys Online Italiano.
]]>Imbarcato nel porto di Livorno, nella città labronica “aspra e diletta”, autentica crocevia mercantile internazionale tra i maggiori approdi mediterranei ottocenteschi, Giuseppe si dirige col vapore Scilla verso l'Oriente, “terra di preghiera e sensualità”, facendosi rapire da vicoli egiziani che diventano utero di una donna ardente, da effluvi di spezie e aromi, da silenzi profumati e spirituali, da orizzonti “di malva” e deserti “color canapa”. Una storia di viaggio, di immersione intima e sociale, corale e personale insieme, che l'autrice – giornalista, scrittrice e studiosa di di comunicazioni – guida con una maestria rara. Una sapienza capace di penetrare nella psicologia maschile del protagonista che si perde nel senso delle cose nuove, in un continente folgorante e capace di uno straordinario “languore mistico”. Colpiscono le descrizioni dei luoghi, dal Mar Rosso alla costa arabica, del mare sgargiante che pulsa di vita propria, che ‘canta’ di poesia, che contempla e si contempla, che si specchia nel cielo che diventa “tappeto infinito senza frange nè confini”. La sensualità e la fragranza degli effluvi invade pagine e paesaggi, con l'acqua di rose, i gelsomini, i fiori d'arancio, l'abbraccio di mirto e di rose che annunciano gioie d'amore e di incontri di corpi, di pelle e petti, di seni accarezzati come “ un'onda della sera fa risacca sulla sabbia”.
”L'amore è un oceano dove i cieli altro non sono che schiuma”, scrive Ottavia annunciando al fratello l'incontro con la bellezza sconvolgente di Khadija, che diventa autentica rivelazione di Amore. Ecco che la ragazza di colore, “letizia degli occhi”, dipinge sensazioni e sentimenti radiosi, si fa giglio, seme, luna piena che sorge dalla notte, gazzella che pascola e “svergogna il sole e la luna”. Tutto si trasfigura, l'animo si accende nella luce nuova, con le “ali ai piedi” i passi diventano leggeri, ogni errore e ogni perdita diventa perdono, preghiera comune, apparizione. ”Ed ella mi apparve quale astro fra i fiori del mirto, le rose muschiate e le violette i cui olezzi esalarono d'intorno soavi”. L'autrice ci regala emozioni da brividi, e fa di questa storia familiare, ricca si riferimenti geografici e storici precisi e documentati, una bellissima parabola dove Amore trova l'armonia del suo nome e dei suoi desideri vivi, oltre ogni ferita del cuore.
Khadija, di Paola Pastacaldi – Ed. Pequod – Euro 16
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]]>The post <b><i>Non è niente</i>, di Ilaria Bernardini</b> appeared first on Three Monkeys Online Italiano.
]]>In questo panorama variegato e vivace, si inserisce ampiamente il romanzo d'esordio di Ilaria Bernardini, da anni impegnata nel campo del teatro e della musica, che si immerge in una piacevole storia giovanile. La quotidianità mista a suoni e rumori di fondo di una Milano viva e grigia insieme, si mischiano a immagini letterarie quasi impressioniste, come linee tratteggiate che rimangono sulla pagina con il loro alito seducente, cariche di dubbi, di amplessi sfibranti, di linee di vita che si disegnano come onde. Protagonista è Michela, attrice alla ricerca di se stessa ingarbugliata in ragnatele di pensieri da completare, che cerca di amare Giacomo, regista e sceneggiatore alla deriva, cercando di sfuggire al limbo di scelte da fare e di attese (“il tempo diventava attesa di lui, per poi trasformasi in lui e alla fine ritornare, ancora una volta, a essere distacco da lui”). Con loro c'è Viola, “scollata dal mondo”, vittima delle sue fragilità e di autolesionismi laceranti, con gli occhi che passano “sulle cose senza guardare nulla, accarezzando e facendosi accarezzare solo da lontane suggestioni degli eventi”. Viola e i suoi silenzi scritti carichi di significato che inumidiscono parole che diventano memoria e “il pensiero che restava”. Viola che si ferisce con sentimenti sbagliati, come tante donne che amano troppo e male perché non hanno trovato la spiaggia dove approdare con tutte se stesse. Viola che annusa i silenzi del cuore e della mente, che sa che il dolore “ci separa e ci atterrisce” soprattutto quando non è condiviso e non lo si può spiegare. Nelle parole di Ilaria Bernardini c'è la “deriva schizofrenica” di un vivere sbandato che cerca un significato tra le pieghe del non detto, ci sono le paure di distacchi che lacerano: “Capisci che tutte le persone che conosci un giorno non le vedrai più e che ti sentirai sola e anzi non potrai neppure sentirti sola perché non ci sarai”.
Non è niente è un romanzo a spicchi, frammentato, ricco di riflessioni e dilatazioni, carico di energia, di non detti, di dialoghi spenti, di cazzeggi che diventano specchio di gioventù malata di dubbi e di solitudine, di incertezze che sono le incertezze della società di oggi, di occasioni e di vuoti a perdere. C'è soprattutto la forza delle giovani donne, il desiderio di esprimere il proprio 'genio femminile' oltre i limiti e le barriere interiori e sociali, la capacità di andare sotto la pelle delle cose e delle sensazioni superficiali per scavare dentro ferite e dubbi esistenziali. Romanzi come questi aiutano a capire l'oggi tra la leggerezza e la profondità, e a rivoltarlo attraverso il filtro della sensibilità e dello sguardo di una scrittrice.
Non è niente, di Ilaria Bernardini – Ed. Baldini Castoldi Dalai – pp. 252
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