America: Da Colonia a Superpotenza. Parte I: 1776-1876

Il Compromesso del 1850 concesse alla California di entrare nell’Unione come stato non schiavista, ma solo in seguito a lunghe discussioni. Gli Stati del Sud avrebbero voluto la sua ammissione come stato schiavista. I rappresentanti di nove Stati del Sud si erano riuniti a Nashville, Tennesse, e avevano ribadito il diritto del Sud a una parte dello Stato. Il Sud cominciava a comportarsi come se fosse un paese separato dal resto dell’Unione. Franklin Pierce, il candidato Democratico, vinse le elezioni presidenziali del 1852. Egli era convinto che i diritti individuali di ogni singolo stato fossero fondamentali ed essenziali per la sicurezza della nazione. Nel 1854 il Kansas-Nebraska Act abrogò le limitazioni
alla schiavitù previste dal Compromesso del Missouri e riaprì alla schiavitù il Kansas e il Nebraska, due Stati in cui essa era stata precedentemente abolita. Il partito Liberale si spaccò e si divise in due fazioni, quella del Nord e quella del Sud, che non riuscirono più ad agire di comune accordo. Uno dei due partiti fondatori del secondo sistema partitico era scomparso. L’Atto allontanò gli elettori del Nord dai Democratici che divennero sempre più considerati il partito del Sud. Durante l’estate e l’autunno del 1854, Liberali e Democratici contrari alla schiavitù, Free-Soiler (un partito che ebbe vita breve) e altri riformisti provenienti dal nord-ovest formarono il nuovo partito repubblicano, con l’intento di escludere la schiavitù dai territori. La forza del partito repubblicano crebbe rapidamente nel nord est: per la prima volta nella storia un partito secessionista si era guadagnato una solida posizione all’interno del sistema politico del paese. Ora che il Nord del paese votava per un partito e il Sud per un altro, l’integrità dell’Unione era seriamente minacciata.

Verso la guerra civile

Ho sempre creduto, Senatori, che i primi disordini provocati dalla questione della schiavitù, se non contrastati da misure efficaci e tempestive, avrebbero portato alla fine dell’Unione.

[James C. Calhoun, rivolgendosi al Senato riguardo alla Questione della Schiavitù, 1850]8

Se la schiavitù è la spada nelle mani dell’angelo distruttore che troncherà i legami di questa Unione, quella stessa spada spezzerà anche i legami della schiavitù

[John Quincy Adams]9

Gli eventi del Kansas approfondirono lo scisma. Abolizionisti e gruppi religiosi inviarono nella zona coloni armati, a sua volta il Sud mandò i propri uomini a imporre la schiavitù e a impedire che il Nord 'rubasse' il Kansas. I due gruppi si scontrarono violentemente e presto l’intera nazione parlò di 'Kansas sanguinante'. Nel maggio del 1856 un rappresentante della Carolina del Sud aggredì un rappresentante del Massachusset in Senato. Politicamente Nord e Sud erano in guerra.

Il Democratico James Buchanan vinse le elezioni presidenziali del 1856. Il Nord lo detestava ed era considerato un Presidente del Sud. Tentò di imporre con la forza la schiavitù in Kansas anche se gli abitanti dello Stato avevano votato contro parecchie volte. L’influenza del Sud sul governo americano non era mai stata così forte. Ma il Sud sapeva che il Nord non avrebbe mai appoggiato la sua politica schiavista e che prima o poi un Presidente del Nord avrebbe di nuovo governato il Paese. Allora cosa sarebbe successo al Sud? Nel 1859 il tentativo compiuto da John Brown di scatenare una insurrezione di schiavi mise in allarme il Sud, ancora prima che si venisse a sapere che era stato appoggiato dagli abolizionisti del Nord. La schiavitù era la spina dorsale della società sudista. Se fosse stata abolita, l’intera area geogafica sarebbe completamente cambiata. I ricchi schiavisti avrebbero perso molto denaro. Il Sud viveva di agricoltura, campi di cotone e schiavitù mentre nel Nord l’industrializzazione era in costante crescita. La struttura sociale delle due zone era completamente diversa. La minoranza del Sud era convinta che le politiche del governo avrebbero sempre favorito la maggioranza del Nord. Molti sudisti cominciarono a credere che solo una nazione separata del Sud avrebbe protetto i loro interessi.

Le elezioni presidenziali del 1860 furono forse le più importanti della storia del Paese. L’impegno del candidato Repubblicano Abraham Lincoln era volto ad impedire l’espansione della schiavitù negli Stati Uniti. Il partito Democratico era così diviso che fu costretto a proporre un candidato per il Nord e uno per il Sud. Lincoln vinse a stento le elezioni. I politici del Sud si riunirono per discutere un’eventuale secessione. Il 20 dicembre 1860, in un clima di enorme entusiasmo, la Carolina del Sud approvò un’ordinanza di secessione. La decisione della Carolina indusse altri Stati del Sud a seguirne l’esempio. In breve tempo tutti gli Stati del profondo Sud avevano deciso per la secessione: Mississipi, Florida, Alabama, Georgia, Louisiana e Texas. Nel febbraio del 1861 questi Stati si erano uniti alla Carolina del Sud e avevano formato un nuovo governo a Montgomery, in Alabama: gli Stati Confederati d’America. Eletto Jefferson Davis come suo Presidente, la Confederazione cominciò la propria esistenza indipendente dagli Stati Uniti.

Mentre Lincoln si aggrappava ai bastioni federalisti del Sud nel tentativo di porre fine alla crisi, Jefferson Davis comprese che la pretesa della Confederazione di essere una nazione sovrana separata non si sarebbe mai realizzata finché i suoi porti erano sotto il controllo straniero. Il 12 aprile 1861 le forze confederate attaccarono il forte federalista di Fort Sumter nel Sud Carolina. La guerra civile era cominciata.

La guerra civile

Nessuno Stato di sua spontanea volontà può uscire dall’Unione in modo legale; su questo non si transige e le ordinanze relative a ciò sono legalmente nulle; e questi atti di violenza, all’interno di uno o più Stati, contro l’autorità degli Stati Uniti sono da considerarsi insurrezioni o rivoluzioni, a seconda delle circostanze.

[Primo discorso inaugurale del Presidente Abraham Lincoln, 1861]10

La guerra tra gli Stati fu sanguinosa ed ebbe un prezzo altissimo. E prima che vi si potesse porre fine, una delle due parti dovette rinunciare a quei principi cui teneva più della stessa vita.

[Ulysses S. Grant, comandante dell’esercito dell’Unione durante la guerra civile]11

Il 21 luglio le due fazioni si scontrarono a Bull Run in Virginia in quella che fu la prima vera battaglia della guerra civile. Ispirati dal loro leader 'Stonewall' Jackson, le forze confederate riportarono la vittoria. L’inaspettata sconfitta di Bull Run costrinse molti Nordisti a rivedere le proprie considerazioni sulla guerra. Nonostante il loro vantaggio numerico e materiale, una rapida vittoria non sarebbe stata possibile. Ulysses S. Grant, che sarebbe diventato il comandante dell’esercito dell’Unione, maturò la medesima convinzione dopo la battaglia di Shiloh in Tennessee. Dopo svariati giorni di combattimento e migliaia di morti, non c’era segno di vittoria. Grant aveva fatto affidamento sul fatto che il Sud si sarebbe presto stancato della guerra, ma realizzò che esso era invece pronto a combattere e che solo la sua completa conquista avrebbe messo fine alla guerra.

Il Sud adottò una posizione essenzialmente difensiva. Il suo deficit numerico e la sua pretesa di essere solo lasciato in pace resero ideale questa strategia. La Confederazione tentò l’offensiva di tanto in tanto. Nel settembre del 1862 l’invasione del Maryland guidata dal comandante dell’esercito dei Confederati, il generale Robert E. Lee, fu respinta nella battaglia di Sharpsburg. A questo punto il Sud capì che non avrebbe mai potuto sconfiggere l’Unione sul piano militare. La strategia migliore era raggiungere un punto di stallo militare, ottenere il riconoscimento internazionale della propria sovranità e appellarsi alla pace.

Nel luglio del 1863 due scontri cruciali, a Vicksburg e a Gettysburg, videro la rovinosa sconfitta della Confederazione. Il 4 luglio, al comando del generale Grant, l’Unione conquistò Vicksburg, l’ultima grande roccaforte sul Mississippi in mani sudiste. Lo stesso giorno l’esercito della Confederazione si ritirò da Gettysburg in Pennsylvania dove Lee aveva tentato ancora una volta di portare la guerra nei territori dell’Unione. I risultati furono disastrosi per la Confederazione, che si divise lasciando le proprie terre in balia dell’invasione. Nel 1864 era diventato inoltre e
vidente che nessun Paese europeo era disposto a riconoscere l’indipendenza degli Stati Confederati d’America. Il rifiuto della guerra cresceva in tutto il paese e in modo particolare al Sud. A differenza dell’Unione, la Confederazione non aveva un numero sufficiente di uomini per poter rimpiazzare coloro che sempre più numerosi disertavano le file del suo esercito.

Nel 1864, nel bel mezzo della guerra, si tenne un’elezione presidenziale. Jefferson Davis era convinto che il Sud avrebbe respinto l’attacco dei Nordisti fino a che il popolo americano non si sarebbe convinto che esso non poteva essere sconfitto. Sperava inoltre che gli americani avrebbero rifiutato Lincoln ed eletto un Presidente che si sarebbe appellato alla pace. Ma questa strategia era destinata al fallimento. Al generale Sherman fu affidato il comando di 100.000 soldati unionisti incalliti con il compito di razziare il Sud. Decise a porre fine alla guerra e a vendicarsi di quelli che a loro parere l’avevano causata, queste truppe invasero la Georgia seminando saccheggi e devastazione sul loro cammino. Si aprirono un varco largo da 50 a 60 miglia e lungo più di 200 lasciandosi alle spalle la più totale distruzione. L’occupazione di Atlanta in settembre giovò alla rielezione di Lincoln, poiché gli elettori avevano ormai capito che le sorti della guerra volgevano rapidamente a favore dell’Unione. Raggiunta Savannah in dicembre, si diressero a nord ed entrarono in Carolina.

Nel frattempo, per tutta la primavera e l’estate del 1864, in Virginia, Grant attaccò l’esercito di Lee, ormai dimezzato. L’Unione subì perdite enormi ma Grant era deciso a inferire sul nemico fino alla sua totale sconfitta. Le fila dell’esercito confederato erano ormai talmente povere di uomini da rendere impossibile un’azione offensiva e il comandante in capo si arrese a Appomattox Courthouse. Nel giro di poche settimane Jefferson Davis venne catturato e ciò che rimaneva dell’esercito confederato depose le armi e si arrese. Dopo la resa di Lee, Lincoln seppe che l’Unione era salva ma non visse tanto a lungo da godere del suo secondo mandato da Presidente. Il 14 aprile 1865 fu assassinato al Ford Theatre di Washington da John Wilkes Booth, un fanatico simpatizzante sudista.

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