Sessualita', Peccato E Sacrificio: L’Analisi Critica Del Patriarcato. A Colloquio Con Mary Condren


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La censura non è caratteristica esclusiva dei governi totalitari. Può essere un’arma sottile grazie alla quale idee discordanti, pur non venendo bandite, vengono però, con vari espedienti, marginalizzate. The Serpent and the Goddess [N.d.T.: Il Serpente e la Dea], l’innovativa opera di Mary Condren, uno studio su donne, religione e potere nell’Irlanda celtica, non ha mai fatto parte di una lista di libri proibiti, ma ciononostante è un libro non facile da trovare. Come spiega Condren nell’introduzione all’ultima edizione del libro (New Island Book, 2002), quando The Serpent and the Goddess fu pubblicato per la prima volta nel 1989, nonostante l’entusiasta accoglienza del pubblico e le vendite incoraggianti, era difficile da trovare nelle librerie. Dato l’argomento del libro ciò non deve sorprendere. Affrontando temi di importanza universale, in un’Irlanda dominata dalle ideologie gemelle di cattolicesimo e nazionalismo, l’opera ha sfidato l’autorità di numerose “vacche sacre”. Condren, sostiene, ad esempio che “ proprio come l’Inghilterra aveva colonizzato il popolo irlandese, noi donne irlandesi non eravamo a nostra volta state colonizzate dalle strutture patriarcali di Chiesa e Stato?” (The Serpent and the Goddess, pag. xviii).

Mary Condren, un’ex suora carmelitana, ha studiato teologia, sociologia e antropologia sociale. Studi che, come l’autrice afferma nell’introduzione al libro, “non mi hanno permesso fino ad ora di leggere un testo senza pormi domande sulla relazione tra potere, sesso ed economia”. I suoi studi su donne, religione e potere sono stati condotti sullo sfondo violento dell’Irlanda del Nord. Una violenza che durava da secoli, centrata sulla rivalsa territoriale e sulla legittimità di chi deteneva il potere della chiesa e dello stato. L’analisi di Condren è stata coraggiosa e radicale e ha infranto alcuni dei più forti tabù riguardo al conflitto, un tabù incoraggiato da entrambe le parti le quali pretendevano che alla religione fosse assegnato un ruolo supplementare all’interno del conflitto. “Diamo per scontato che il Pescatore di Nazareth abbia da tempo cessato di avere una relazione con il cristianesimo storico. Forse oggi ci ritroviamo in questa situazione non perché il cattolicesimo ha fallito, o non è mai stato messo in discussione, ma perché, in quanto portatore di patriarcato in occidente, è riuscito ad affermarsi” (The Serpent and the Goddess, pag. x).

Attualmente Mary Condren è la direttrice dell’Istituto per il Femminismo e la Religione irlandese e continua ad essere una voce intelligente che sfida e mette in discussione le relazioni di potere esistenti nella mondo religioso e in quello laico. The Serpent and the Goddess è stato scritto più di 15 anni fa ma rimane attuale come i temi che ha indagato. Le analisi dei rapporti tra stato e chiesa, il controllo sulla procreazione e il ruolo del patriarcato nel conflitto violento lo rendono una lettura affascinante nella realtà attuale, dove si fanno le guerre “per esportare la democrazia”, dove all’interno dell’Unione Europea si discute animatamente se includere o meno la religione nella costituzione, dove, in una cultura a favore della vita, l’utilizzo delle cellule staminali da parte degli scienziati pone ai governi importanti problemi di ordine etico e dove si spendono ogni anno migliaia di dollari per costruire ‘legittimamente’ nuove armi senza alcuno scrupolo morale. Three Monkeys Ondine ha avuto il piacere di intervistare Mary Condren per discutere i temi della sua opera.

Il problema della storia

“La storia ha costituito un luogo all’interno del quale il maschio ha tutelato il proprio potere, politico e religioso. Ma lo spazio sacro della storia fatta dai maschi è stato spesso e, letteralmente, costruito sul corpo delle donne. Usando i termini Tradizione, Precedente, e anche Volontà Divina, in molte culture i maschi si sono ispirati a, o hanno consolidato, un passato mitico o sacro per giustificare il loro predominio sociale”. (The Serpent and the Goddess, pag. xvii).

Chi non conosce la storia è destinato a ripeterla, ma la storia è sempre stata scritta dai vincitori. La storia dell’Irlanda pre-cristiana, ad esempio, fu scritta da scribi cristiani che, trovandosi di fronte al problema di cosa salvare e di cosa scartare della storia di una società (la storia, la tradizione e la mitologia dell’Irlanda pre-cristiana erano tramandate per via orale), fecero ciò che per secoli tutti gli storici hanno fatto: salvarono ciò che sosteneva il loro modello ideologico (l’eroismo celtico, ad esempio) e scartarono ciò che avrebbe potuto mettere in discussione quel modello, come, ad esempio, il ruolo della donna nella società. “Quando la religione cattolica arrivò in Irlanda, all’incirca nel quarto o quinto secolo, l’Irlanda non era certo un paese pacifico”, chiarisce Condren. “Aveva già subito invasioni e colonizzazioni ed era essenzialmente una società guerriera e molto violenta. Lo si può dedurre dai rapporti che intercorrevano tra clero e guerrieri, ma, ancora prima di essi, esisteva una società pre-celtica in cui era il sistema matrilineare a tenere unita la società. Esso tutelava i più deboli e i più vulnerabili, tuttavia i Celti lo rimpiazzarono con una struttura sociale essenzialmente violenta e aggressiva”.

La svalutazione del ruolo della donna non fu caratteristica esclusiva dell’Irlanda cattolica. Nel suo libro, Condren paragona il ruolo ideologico della religione nella società di Israele e nell’antica società irlandese e cattolica. “Ho messo a confronto irlandesi e israeliti”, spiega, “perché erano entrambe società tribali e dovettero entrambe affrontare il problema di come imporre il patriarcato alle vecchie strutture matriarcali. In altre parole, come avviene il passaggio da una società basata sulla consanguineità ad una basata sullo Stato?”.

Analizzando la storia della Genesi e mettendola a confronto con più antiche mitologie – “La [Genesi] fu scritta tra il decimo e l’ottavo secolo prima di Cristo e non fu certo il primo libro biblico ad essere scritto, anche se appare come il primo in ordine cronologico.” (The Serpent and the Goddess, pag. 11.) – Condren delinea un preciso obiettivo politico. Il giardino dell’Eden, il Serpente e l’albero della saggezza erano simboli già esistenti in molti miti della creazione, incluso quello sumero della dea Ninhursag. In esso, la dea ha le sembianze di un serpente (o di una donna con la coda di pesce) e presiede alla fertilità (una fertilità “senza il dolore del travaglio”). In seguito la Genesi modificherà radicalmente il significato di questi simboli: il serpente non è più una divinità, la creazione è nelle mani di Dio che fa nascere la vita da Adamo e non da Eva. In altre parole i ruoli naturali vengono sovvertiti.

“In parole povere il tipo di religiosità rappresentata dal serpente era una minaccia per la neonata religione di Israele o, in verità, per la futura civiltà occidentale. Perché Israele diventasse uno stato e una nazione, con tutte le trappole politiche e militari che ciò comportava, le religioni basate sulle divinità dovevano essere sovvertite. Si doveva credere ad un solo dio, Yaveh, e il simbolismo della nuova religione sarebbe stato basato sulla Promessa e sulla Storia piuttosto
che sulla Vita e sul Rinnovamento Ciclico rappresentato dal serpente.” (The Serpent and the Goddess, pag. 11.).

L’espansione territoriale è dunque una conseguenza imprescindibile della religione? “Credo che la religione possa essere usata per espandersi territorialmente, ma le energie impiegate in questo processo sono molto più grandi della religione,” risponde Condren. “La religione fornisce un sistema simbolico pronto, l’ immagine che uno ha di Dio è sempre legata alle proprie battaglie personali o politiche e uno dei compiti principali delle religioni sarebbe quello di dimostrarlo, proprio come fanno i profeti. La religione dei preti e del clero va mano nella mano con il potere.”

Brigit, Peccato e Sessualità

Nella tradizione irlandese la trasformazione della simbologia femminile, da dominante a sottomessa, è ben rappresentata dalla figura di Brigit, sulla quale Condren ha concentrato molto del suo lavoro. “Brigit è sinonimo di antica dea dell’Europa. Nelle mie ricerche ho scoperto che molte tradizioni che in Irlanda sono legate alla figura di Santa Brigit risalgono alle antiche divinità europee, anche se non si festeggiano nello stesso giorno. In Bulgaria ad esempio si stende il mantello il primo di marzo, in Irlanda invece lo si fa il primo febbraio. La tradizione vuole che durante la notte la dea cammini sul manto e lo impregni di rugiada, conferendogli così un potere taumaturgico. Brigit era dunque l’antica dea dell’Europa, la parola brigit significa infatti “colei che sta in alto” o “l’altissima”. In Irlanda essa incarnava in sé le antiche divinità che, nel monastero di santa Brigit, appaiono in guise diverse. Riunì anche le chiese, sacre mura native. Il suo culto sarebbe stato una forza molto potente con la quale la chiesa cattolica avrebbe dovuto scontrarsi. Nel quinto secolo esisteva a Kildare una scuola, che si potrebbe definire scuola pagana o un precursore dell’università, e si dice che una donna di nome Brigit, riuscì a trasformare quel luogo in una scuola cristiana. Ciononostante la figura di Brigit continuò ad avere un ruolo dominante, essendo la badessa del monastero di Dublino. Quando il patriarcato cominciò ad affermarsi sia nella chiesa che nello stato tutte quelle forme di religione in cui la donna aveva un ruolo simbolico o di una certa importanza vennero gradualmente sradicate. Le donne erano considerate l’incarnazione del caos e gli uomini i depositari della razionalità. Fu un processo graduale, ma nel giro di cinque secoli l’autorità religiosa delle donne venne abolita. Lo si può desumere, ad esempio, dalle vite dei santi dove le donne non erano affatto benviste. Nel dodicesimo secolo la badessa di Kildare , che fino al allora aveva avuto un importante ruolo simbolico nella cultura irlandese, fu stuprata dai soldati di Dermot MacMurrough e ciò mise fine, simbolicamente ed effettivamente, alla sua stirpe.”

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