Il legame sinistro. Berlusconi e la cultura della corruzione. Intervista a David Lane(Economist)

Il libro di Lane è stato ampiamente recensito in Inghilterra, ottenendo grandi lodi ma anche prevedibili critiche da parte di certi ambienti: “Il libro è stato ferocemente criticato dalla stampa di Murdoch, il che non sorprende affatto. Con Murdoch e Newscorp basta fare due più due. Rupert Murdoch e Silvio Berlusconi possiedono televisioni private”. È interessante vedere la reazione di Murdoch a un libro su Berlusconi. Molti considerano Murdoch molto più pericoloso di Berlusconi ma Lane sottolinea un’importante differenza, una differenza che forse è il cuore del libro: “Per fortuna Murdoch non legifera, mentre Berlusconi sì. Ha fatto delle leggi su misura per lui”. Come ad anticipare la mia imminente obiezione alla sua analisi, prosegue: “Si potrebbe dire lo stesso di Blair, ma non credo che gli inglesi gliela farebbero passare liscia. Non credo che il Parlamento o il Partito Laburista glielo permetterebbero mai”. Considerato il recente comportamento di Blair, del Parlamento e del partito Laburista si può, a buon diritto, pensare che forse questa è un affermazione ingenua.

Il libro dedica una particolare attenzione agli attacchi alla Magistratura da parte della classe politica. Lane definisce i tentativi del centro sinistra di riformare il sistema legale “disastrosi”. Che ne pensa allora dei recenti e controversi tentativi di riformare la Magistratura? Non c’è forse ragione di affermare, come fa Berlusconi, che in Italia il sistema non funziona e che deve assolutamente essere riformato? “Credo che abbiano completamente frainteso la situazione. A mio parere dovrebbero riformare la procedura penale invece che quella giudiziaria. Invece portano avanti campagne di recriminazione contro il sistema giudiziario, cosa che non aiuta certo a velocizzare i procedimenti penali in Italia, anzi li rallenta. Così le cose andranno sempre peggio”.

Lane parla della riforma legale in toni appassionati e i protagonisti del suo libro sono senza alcun dubbio i magistrati in prima linea nella lotta contro la corruzione e il crimine organizzato: “Ho conosciuto vari magistrati di Palermo, Roma e Torino impegnati nella lotta contro Mafia e corruzione, dice, e mi pare che i loro inestimabili servizi resi al Paese non siano stati riconosciuti”. Di fronte all’attuale pressione sul sistema giudiziario italiano, Lane non è solidale ne’ con Berlusconi ne’ con Rocco Buttiglione, recentemente bocciato dal Parlamento Europeo: “Gli altri Stati europei hanno tutti i diritti di essere sospettosi nei confronti dei politici del governo Berlusconi. Credo sia legittimo che si chiedano “che genere di persone sono?”. Considerato l’atteggiamento di Berlusconi nei confronti del sistema giudiziario italiano, credo che incaricare Buttiglione di tutelare la giustizia in Europa sia un’idea oltraggiosa”.

Nel complesso le argomentazioni di Lane sono dettagliate e offrono una spiegazione dell’ascesa di Berlusconi. Nel suo tentativo di comprendere e spiegare il fenomeno c’è però una nota stonata. Verso la fine del libro egli ipotizza che la tolleranza nei confronti della corruzione in generale e di quella di Berlusconi in particolare potrebbe affondare le proprie radici nella tradizione cattolica, tipicamente italiana. “Mi sembrava un argomento valido, il fatto che nella confessione cattolica esiste il concetto del perdono, mentre in quella protestante prevale quello di morale. I politici hanno il dovere di essere affidabili e di rispondere a quelle domande alle quali Berlusconi si rifiuta di rispondere”. Anche se ciò è assolutamente vero nel caso di Berlusconi, è lecito però avere dei dubbi sulla moralità dei due più importanti leader 'protestanti', quelli di Gran Bretagna e U.S.A. In verità le tre B, Bush, Berlusconi e Blair, sembrano essere accomunate dal loro disprezzo per la pubblica responsabilità nel caso dell’Iraq.

Ultimamente Berlusconi attraversa un periodo difficile. Il suo governo detiene il record di longevità ma comincia a mostrare segni di cedimento. Un’economia stagnante, lavoratori insoddisfatti, partner di coalizione ribelli, tutto suggerisce che si potrebbe arrivare alle elezioni prima del 2006. Berlusconi trionferà ancora? “Dipende da quello che farà il centro sinistra. Il loro comportamento recente non da’ adito a molte speranze. Sono ancora divisi e incapaci di far fronte comune. È stato proprio quel senso di unità che ha permesso a Berlusconi di vincere nel 2001. Avendo avuto ben tre diversi leader del centro sinistra in cinque anni di governo l’elettorato italiano era confuso e Berlusconi ne ha approfittato presentando un quadretto semplice e rassicurante. La des
tra vincerà ancora se la sinistra non farà fronte comune”.

Se si concorda sul fatto che Berlusconi è entrato in politica per tutelarsi dalle investigazioni di magistrati troppo zelanti, una volta lasciato l’incarico incorrerà, secondo Lane, in guai con la legge? Cosa riserva il futuro al Cavaliere? Lane risponde con una risata stanca. “Il tempo di prescrizione. Non ce lo vedo a finire in carcere, non credo proprio che accadrà. Qualcosa succederà. Un po’ come è successo con Andreotti. Recentemente la corte suprema ha emesso un verdetto piuttosto chiaro e ha confermato la sentenza in corte d’appello. La corte suprema ha stabilito che il sette volte primo ministro italiano è colpevole di associazione a delinquere e tuttavia Andreotti appare in TV e tutti ne tessono le lodi. Credo che accadrà lo stesso con Berlusconi”.

Non c’è premio per chi indovina quali reti televisive ne tesseranno le lodi.

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