Thunder, Lightning, Strike – Intervista ai The Go! Team

L'album di debutto dei The Go! Team, Thunder, Lightning, Strike, ha avuto un impatto tanto immediato ed energetico quanto il titolo stesso suggerisce, con elogi che arrivano da ogni angolo della stampa musicale Britannica. NME, poco espansiva come al solito, li ha etichettati “una delle migliori band del momento”. Quindi, chi sono i The Go! Team? Sono l'ennesima band indie/rock che spera di far risorgere il lascito del Britpop/rock? “La stampa si aggrappa all'idea del classico gruppo indie/rock” dice Ian Parton, membro fondatore e principale autore delle canzoni, “composto generalmente sempre da quattro tizi con chitarre e l'idea che, non importa come i gusti musicali possano cambiare, non potrai mai battere una ballata rock a 4 corde. Ciò può anche essere abbastanza vero, ma a me non piace particolarmente.”

E infatti, i The Go! Team sono tanto lontani dalle ballate rock a 4 corde quanto si può immaginare. E' intuibile come la maggiore preoccupazione di Partonsia quella di guardare avanti piuttosto che indietro: “Penso che ciò che mi ispira a fare musica è vedere un territorio musicale inesplorato e cercare di arrivarci prima di chiunque altro” dice quando gli chiediamo cosa lo ispira a scrivere canzoni. Il loro suono, una combinazione di campionamenti e sensibilità per la musica dal vivo, è stato diversamente descritto come i Sonic Youth che incontrano i Jackson 5, o un Avalanches al femminile che intona motivi polizieschi degli anni '70. Il riferimento ai polizieschi è qualcosa che Parton ha già sentito, innumerevoli volte sembrerebbe. “Tutti dicono sempre che è come il tema di un poliziesco televisivo, cosa su cui non sono totalmente d'accordo” afferma, sebbene continui “Mentirei se non dicessi che l'emozione di una 'blaxploitation' [N.d.T. filone di film scritti, realizzati ed interpretati da afroamericani statunitensi], un episodio di Charlie Brown o un vecchio documentario sulla sopravvivenza non abbiano influito sui miei gusti musicali, e molte persone parlano in termini cinematografici quando lo descrivono [N.d.T: si riferisce all'album] – solitamente in modo troppo letterale per i miei gusti”.

E' innegabile tuttavia che c'è un cenno al passato, assorbito nel futuro, nella loro musica. Molto di ciò può essere spiegato dall'amore entusiastico che Parton ha per i suoni di produzione vintage: “Io sono anti nostalgia ma molti dei campionamenti vengono dalle decadi passate. E mi piace il vecchio stile di produzione –suoni schiacciati fino alla distorsione– questo è ciò in cui consiste il suono del soul nordico. Penso che la gente creda che siamo retrò perché associano gli ottoni con il passato. In realtà è solo che le trombe squillanti sono uno dei miei suoni preferiti.”

Trombe squillanti, blaxploitation e Northern Soul tutti insieme: sono questi gli elementi che danno l'idea su da dove vengono i The Go! Team? Non proprio, dato che i The Go! Team si sono messi insieme a Brighton. “Essere a Brighton non ha avuto alcun effetto su questo disco”, dice Parton. “potrebbe essere stato fatto da qualsiasi altra parte. Riflette semplicemente il tipo di musica che mi piace”. Continua, “Penso, tuttavia, che la musica dovrebbe richiamare il proprio paese d'origine. Uno dei motivi per cui sono meno soddisfatto è che credo che [l'album] evochi immagini americane. In parte a causa del fatto di essere cresciuti guardando i film e la TV americana, tutti credono che le trombe squillanti siano il suono di un inno yankee.” Si capisce dalle parole di Parton che parte del problema è l'identità data al disco dalle riviste, ma è qualcosa che ha voglia di cambiare nel prossimo album, “usare voci più britanniche nel prossimo materiale darà al Team un'impronta anglosassone.”

Le voci dell'album sono di 'Ninja', la loro cantante 'dinamite'. Si tratta di uno strano incrocio tra salmodie e i classici gruppi femminili degli anni '60, ma quanto sono importanti per Parton le voci nello scrivere canzoni? “Penso che usando la voce come uno strumento si dia più forza a ciò che fanno gli strumenti. Non sono molto interessato ai testi –solo che non dovrebbero essere merda e dovrebbero essere eccitanti. Mi piace come questo cantilenare incomprensibile sembri come se stessimo chiamando a raccolta il pubblico per prenderne parte.” Ma, mentre non è molto interessato ai testi, le voci sono un punto chiave del suono: “Spesso mi piace una canzone e poi il cantato arriva e rovina tutto. Ma quando hai le voci giuste la rendono 100 volte migliore. Mi piace l'idea di un lavoro vocale di gruppo”.

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