QUANDO UN GENOCIDIO NON E’ GENOCIDIO? RICONOSCERE IL GENOCIDIO ARMENO 89 ANNI DOPO

Il caso degli Stati Uniti è più vergognoso, in quanto non è giustificato da una complessa questione di interesse nazionale. Quando il genocidio armeno ebbe luogo, gli Americani ne erano a conoscenza. Ricevevano informazioni direttamente dall’ambasciatore americano a Costantinopoli, Henry Morgenthau, dai funzionari consolari americani che prestavano servizio nelle principali città dell’impero ottomano nonché dai missionari americani che erano ancora più numerosi. C’era molta solidarietà nei confronti degli Armeni in quel periodo poiché gli americani consideravano allora il nostro paese uno stato cristiano e si provava orrore per i mussulmani che così spesso massacravano i cristiani in modi sanguinosi.

Dopo la prima guerra mondiale, il presidente Woodrow Wilson inviò addirittura al Senato degli Stati Uniti una richiesta per un mandato sull’Armenia . Dopo che Wilson fu colpito da infarto, la possibilità che gli Americani si assumessero la responsabilità dell’Armenia e degli Armeni non era più un’alternativa pensabile. Tuttavia il Congresso degli Stati Uniti nominò l’American Commitee for Armenian and Syrian Relief (Comitato americano per il soccorso dell’Armenia e della Siria), che in seguito sarebbe stato conosciuto come il Near East Relief (Soccorso al vicino oriente), con lo scopo principale di aiutare gli Armeni sopravvissuti costretti, a marce forzate, ad andare a morire nel deserto siriano. La maggior parte dei sopravvissuti erano bambini, poiché questi erano di costituzione fisica più robusta e in certi casi potevano sopportare le tremende marce forzate. Inoltre l’area era sotto il controllo degli Inglesi e degli Arabi che combattendo avanzavano da sud, salvando così molti sopravvissuti dalla morte.

Perché gli Stati Uniti si ostinano a negare? Semplicemente per compiacere la Turchia. La negazione cominciò negli anni '20 quando gli uomini di affari americani, i loro rappresentanti e il governo decisero ch
e si poteva trarre un maggior vantaggio economico dalla rinascita della Turchia che dall’aiutare bambini orfani. Fu in seguito alla prima guerra mondiale che l’influenza dei missionari presso il dipartimento di Stato degli Stati Uniti fu rimpiazzata dall’influenza degli uomini d’affari e delle compagnie petrolifere. Infatti i missionari abbandonarono gli Armeni nella speranza di mantenere le loro proprietà nella nuova Turchia kemalista. Ironicamente essi voltarono le spalle agli armeni solo per vedere i propri possedimenti confiscati un paio d’anni più tardi. Non è cambiato molto da allora. Inoltre durante la guerra fredda la Turchia era considerata un’alleata fidata. In effetti era proprio così, poiché era anche nei suoi interessi essere alleata degli Stati Uniti. Ora che la Turchia non subisce più la stessa pressione, sta diventando un’alleata capricciosa. Il che era prevedibile. Il governo turco è interessato principalmente al benessere della Turchia, non a quello dell’America o di una qualsiasi altra potenza straniera. C’è stata una tale infatuazione nei confronti della Turchia all’interno del dipartimento di Stato americano che, dopo tutti quegli anni, non si tollera l’idea di riconoscere i cambiamenti che stanno avvenendo davanti ai nostro occhi. Si noti l’atteggiamento della Turchia nei confronti dell’invasione americana dell’Iraq, la questione curda in Iraq e l’affermarsi di un regime islamico.

Recentemente il governo francese ha riconosciuto il genocidio armeno: i Turchi hanno fatto fuoco, fiamme e minacce di ogni genere, ma in pochi mesi si è ritornati alla normalità. Questo è ciò che accadrebbe se il governo degli Stati Uniti riconoscesse ancora una volta il genocidio armeno; i Turchi farebbero un gran clamore, ma nel giro di pochi mesi tutto tornerebbe alla normalità. La negazione da parte degli Stati Uniti è vergognosa perché non è giustificata da alcuna reale minaccia agli interessi dell’America.

Il caso di Israele è un po’ diverso. Per prima cosa c’è sempre stato un certo tipo di 'simpatia', un mutuo accordo tra Ebrei ed Armeni. Infatti molti Armeni in patria e all’estero hanno sposato donne ebree. Entrambi i popoli sono stati minoranze in una diaspora, la loro religione era diversa dalla religione predominante dello stato in cui vivevano, entrambi hanno vissuto difficoltà di inserimento sociale, subìto persecuzioni ed entrambi i gruppi etnici, considerato il fatto che non avevano uno stato loro, erano tenuti insieme dalle relative istituzioni ecclesiastiche. Quindi la solidarietà tra i due popoli ha un forte fondamento storico.

Nel caso di Israele però la Turchia controlla i corsi d’acqua che vanno a sud. Se la Turchia dovesse scontrarsi con Israele potrebbe ridurre l’apporto d’acqua che scorre verso sud e causare ingenti danni in Siria e in Iraq, sconvolgendo così gli equilibri. Inoltre la Turchia vende a Israele l’acqua necessaria al sostentamento che viene spedita in cisterne. In secondo luogo, considerata l’influenza americana sulla secolare elite turca, la Turchia, pur essendo uno stato a maggioranza mussulmana, non nutre lo stesso odio verso Israele degli stati arabi che la circondano. I Turchi naturalmente non sono arabi e non sono molto solidali nei confronti dei Palestinesi, che sono arabi con una forte minoranza cristiana.

“Il vicino del mio nemico è mio amico” è una vecchia e approssimativa regola diplomatica. Israele coltiva i rapporti con la Turchia anche per ragioni economiche, ricavando molti vantaggi dal commercio, in particolar modo grazie all’alta tecnologia posseduta da Israele e anelata dai Turchi. Lo Stato di Israele è sottoposto ad un’enorme pressione e la moralità viene al secondo posto rispetto alla necessità. Quindi lo Stato di Israele può essere in un certo senso giustificato, anche perché la maggior parte degli Ebrei nel mondo riconosce il genocidio del popolo armeno ed è solidale con esso. Israele cambierà le propria politica quando verrà il momento.

Perché è importante riconoscere gli eventi accaduti come genocidio? E’ largamente riconosciuto che furono commesse atrocità nei confronti del popolo armeno nel 1915, perché è importante un riconoscimento ufficiale?

Legalmente parlando, il riconoscimento apre le porte al risarcimento. Può essere dimostrato che l’odierno Stato turco è il successore legale dell’impero ottomano, in particolar modo il governo dei Giovani Turchi che fu il responsabile del genocidio armeno. Anche se non ci deve aspettare una sostanziosa cessione di terreno, ci sono buone possibilità di ottenere un risarcimento finanziario. La mia famiglia, ad esempio, possedeva appezzamenti di terreno lungo il Bosforo, terreno che oggi sarebbe inestimabile. Personalmente mi piacerebbe mettere mano su parte di quel denaro. Non è sbagliato da parte di una vittima pretendere un risarcimento.

Si discute sul fatto che riconoscere gli eventi del 1915 come genocidio diminuirebbe in un certo senso l’impatto dell’Olocausto; che gli eventi del 1915, ancorché terribili, non possano essere paragonati allo sterminio sistematico che ebbe luogo in Europa durante la seconda guerra mondiale.

Benché ogni avvenimento storico sia unico, si dice che spesso la storia si ripete. In altre parole, nella storia si possono rintracciare dei modelli. Questi modelli hanno a volte un valore predittivo, ma la maggior parte delle volte sono solo reminiscenze di eventi precedenti. L’Olocausto fu un evento unico sotto molti aspetti e ciononostante presentava analogie dal punto di vista del genocidio. E’ a queste analogie che noi ci rifacciamo allo scopo di stabilire delle similitudini tra il caso degli Ebrei e quello degli Armeni.

E’ inutile giocare al gioco dell’invidia: a causa di questi terribili eventi il mio popolo ha sofferto ed è morto più del tuo. Oppure pensare che la qualità tecnologica l’Olocausto lo differenzi dal genocidio armeno perpetrato in modo più primitivo. Non penso che il modo in cui le persone vengono uccise faccia molta differenza. Uccidere è sbagliato, soprattutto uccidere un’intera nazione, e questo è quanto. Quindi non ho nessun problema nel riconoscere l’unicità dell’Olocausto, ma non ho neanche problemi a considerarlo un genocidio e a paragonare questo aspetto con altri genocidi.

Io rendo onore agli Ebrei morti e a quelli che soffrono e spero che gli Ebrei rendano onore agli Armeni morti e a quelli che soffrono.

Alla fine della guerra la Turchia processò e giustiziò alcune persone coinvolte nel genocidio ed espresse rincrescimento per l’accaduto. Questo non è un riconoscimento?

Certamente, ma è il riconoscimento da parte dell’impero ottomano in declino e non da parte della repubblica turca. I processi per i crimini di guerra tenuti in Turchia dopo la prima guerra mondiale, tenuti dai Turchi e non dagli alleati vittoriosi, raccolsero moltissime prove che dimostravano la colpevolezza di molti leader nell’organizzazione e nell’attuazione del genocidio armeno. Certo in quei tempi non fu definito genocidio, poiché allora il termine non era ancora stato coniato, ma fu definito 'l’assassinio di una nazione', che è una buona descrizione del termine genocidio. Ma i processi non lasciarono il minimo dubbio che il governo centrale controllato dal Partito per l’Unione ed il Progresso utilizzò tutte le opportunità offerte dallo Stato per cacciare e uccidere gli Armeni cristiani sudditi di uno stato musulmano. Il sultano della Turchia, bisogna ricordarlo, era il califfo dell’Islam, il leader religioso del mondo sunnita musulmano.

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