La Stupidità degli Uomini – Il Ruolo delle Donne nelle Opere di Seán O’Casey

Nel momento più tragico della sua esistenza, Juno rivela tutta la sua forza e riafferma la sua fede in Dio, attribuendo correttamente la responsabilità del tragico evento a dove questa appartiene. Dopo l'uccisione di suo figlio, fugge con Mary per trasferirsi in una nuova casa in città. Quando la gravida Mary si lamenta che il bambino non avrà un padre, Juno replica: “Avrà qualcosa di molto migliore – avrà due madri”. L'allontanamento di Juno dalla casa che lei sola riusciva a mandare avanti lascia Boyle al caos che lui stesso ha creato. I mobili comprati a credito contando sul denaro del testamento vengono espropriati, e il rientro di Boyle nella spoglia casetta popolare con Joxer, entrambi ubriachi fradici, fornisce all'opera teatrale il suo apice tragi-comico. Joxer è diventato quasi un surrogato della moglie e mentre i due ubriachi contemplano la vuotezza della stanza, Boyle, con la parlata strascicata, pronuncia le ultime, culminanti battute: “Te lo dico… Joxer… il mondo… è in uno stato di caos treme…ndo!”. Finalmente abbandonato dalla moglie, il figlio assassinato, la figlia una ragazza madre, tutto ciò che gli rimane al momdo è il suo supremo senso di autocompassione.

Ne L'Aratro e le Stelle non c'è un'eroina solitaria a dominare l'azione e
portare avanti la famiglia come in Juno; le donne ne L'Aratro però sono significative quanto i personaggi maschili, se non di più. Nora Clitheroe, la graziosa moglie di Jack Clitheroe, Comandante dell'Esercito cittadino (uno dei gruppi che segretamente preparano una rivolta contro i britannici) non è contenta delle limitazioni imposte dalla vita nei quartieri popolari, e viene definita avere “… aspirazioni di classe sociale più elevata…”. La signora Grogan è una scialba ficcanasa, ossessionata con l'idea della morte e relativo armamentario; Mollser è una bambina turbecolotica all'ultimo stadio; Bessie Burgess è un vulcano magnifico e impavido; e la prostituta Rosie Redmond mette in mostra, non un 'cuore d'oro' ma una buona dose di buonsenso.

O'Casey descrive Nora Clitheroe come una donna scaltra, sveglia, piena di energia nervosa e un po' troppo ansiosa per cavarsela nel mondo. La sua ansia di avanzamento sociale è tuttavia vista come in conflitto con il desiderio di gloria patriottica del marito. Nora considera questo [sentimento] come un prodotto della vanità di Jack, non del patriottismo; il calante entusiasmo di Jack nei confronti dell'Esercito cittadino viene ringalluzzito dalla scoperta di esser stato nominato Comandante. L'avviso di promozione di Jack è stato consegnato a Nora, la quale glielo ha tenuto nascosto, e questo porta a una grossa spaccatura all'interno del loro matrimonio. Per Nora, i ribelli sono motivati o dalla loro vanità o dalla paura di esser considerati dei codardi.

Come Juno, Nora ha una visione della vita pragmatica, e asserisce che: “Non c'è donna che dia il figlio o il marito per essere uccisi – se lo dicono, mentono, mentono, contro Dio, la Natura e se stesse!…”. Ma a Nora manca la forza di Juno nelle avversità; il trauma di sapere il marito in pericolo, e il rifiuto di lui nei suoi confronti la portano alla pazzia.

La signora Grogan è soprattutto una figura comica; la sua continua e lirica descrizione della panoplia della morte è un tema ricorrente. Per quanto sia comico, potrebbe rappresentare nulla più di un innata consapevolezza che solo dopo la morte lei o qualunque altro membro della sua classe riceveranno attenzione da parte della Chiesa o dello Stato. La figlia della signora Grogan, Mollser appare morente di tubercolosi. Mollser non si fa illusioni sul mondo e rimpiange solo che la sua malattia le impedirà di diventare come Nora e di “occuparsi della casa per un uomo”. Alla fine del primo atto, O'Casey dà a Mollser una delle grandi battute dell'opera, quando, commentando la turbolenza e le discussioni di quel primo atto, ella chiede a Nora: “Signora Clitheroe, ma non c'è nessuno con un pizzico di buonsenso?”. La domanda retorica di Mollser è un incipit perfetto per il secondo atto, dove i principali antagonisti rivelano una grandissima mancanza di buonsenso.

La prostituta Rosie Redmond non è né un'eroina né una casalinga; è una ragazza pratica, consapevole che un vestito di fattura migliore le procura un cliente di miglior classe che potrà permettersi di pagare una tariffa più alta per i suoi servizi. Rosie non è tormentata da principi o ideali; è pronta a mettersi d'accordo con qualsiasi tipo di cliente. Nella scena del pub, la sua grossolanità viene messa a confronto con il millantato idealismo della 'figura alla finestra' che tiene un comizio all'esterno, e con gli ufficiali che entrano nel pub a brindare alle loro aspettative nella futura insurrezione e a bere a “ferite, prigionia e morte”. Il teorico del socialismo da strapazzo, il Covey, nega a Rosie il diritto di partecipare alal discussione nel pub, in quanto prostituta, la di lei rabbia non si concentra tanto sull'insulto (lei ammette di essere una prostituta) ma piuttosto sull'idea che ciò venga utilizzato per escluderla dalla discussione e dal diritto di esprimere la sua opinione. Come dicevamo, Rosie non è una 'prostituta dal cuore d'oro'; non esita un istante ad adescare il suo difensore, Fluther, pur se si rende conto che, nel suo stato di ubriacatura, è poco probabile che lui abbia alcuna pretesa dei suoi servizi.

In entrambe le opere c'è un personaggio femminile che ha qualcosa in comune con la madre di O'Casey. In Juno è la signora Tancred e ne L'Aratro è Bessie Burgess. Sono entrambe donne di classe operaia, dublinesi e protestanti; ma questa è l'unica cosa in comune.

La signora Tancred è messa in scena come una donna dai modi gentili, che viene portata all'indignazione solo dall'uccisione del figlio. Bessie Burgess viene mostrata come un personaggio violento sia verbalmente che in senso fisico; insulta la signora Grogan, si libera dello zio Peter allontanandolo dalla propria presenza e intima a Fluther di “smetterla con i suoi trucchetti di ballerino ubriaco!”. Bessie è anche violentemente anti-repubblicana ed è una paladina dell'ortodossia unionista, ovvero della connessione irlandese con la Gran Bretagna. Suo figlio è nell'esercito britannico in Francia. Ma nonostante la sua vena polemica e il suo rifiuto nei confronti della visione politica dei suoi vicini, Bessie non li respinge mai. Mostra compassione verso Mollser e sfida la sparatoria in corso in città per trovare un medico per Nora. Il suo cantare gli inni, abbinato nel primo atto con lo stato di ebbrezza, viene, al momento della sua morte, associato con la sua affermazione di fede in Cristo. Bessie non rifiuta mai Dio né lo mette in dubbio; dopo un veloce lampo di rabbia nei confronti di Nora in quanto artefice delle sue sfortune, prontamente si rassegna alla morte e muore affermando la sua fede nella Redenzione. Bessie è uccisa dai colpi sparatele dai soldati britannici mentre cerca di allontanare una Nora impazzita dalla finestra. I soldati sono sotto tiro e a loro volta sparano verso qualunque cosa che si muove. (Durante l'insurrezione del 1916, in una battaglia durata una settimana a Dublino, le vittime tra i civili superarono in numero di gran lunga quelle fra i ribelli repubblicani o i soldati britannici.) Bessie si prende il proiettile destinato a Nora e la sua morte fornisce i momenti di chiusura dell'opera, momenti ricchi di ironia. Quando i soldati entrano nella casetta popolare e si rendono conto del loro errore, non ne sono scossi più di tanto.

Sergente Tinley: (avvicinandosi al cadavere) “Cos'è questo? Chi è questa? (Osservando Bessie) O mio Dio, abbiamo colpito una delle donne di casa.”
Caporale Stoddart: “Perché cavolo è andata alla finestra? E' morta?”
Sergente Tinley: “Bell'e morta. Beh, non potevamo correre rischi”.

Poi prendono una teiera dal focolare e si accomodano a bere un tè. Si mettono a cantare la ballata popolare della Prima Guerra Mondiale Keep the Home Fires Burning [N.d.T.: Tenete accesi i focolari], ignari che Bessie, la donna che hanno appena ucciso per errore, è la madre di un soldato britannico impegnato a combattere in Francia, che troverà un focolare spento al suo ritorno a casa.

Le donne di O'Casey sono realiste, e nessuna più di Juno e Bessie. Quando, nella scena precedente la morte di Bessie, il Capitano Brennan dell'esercito cittadino sta cercando Nora per informarla della morte in battaglia di suo marito, egli incontra Bessie nel quartiere e le racconta cosa ha detto della morte di Jack Clitheroe, il Generale Connolly, il capo dell'Esercito cittadino (Jack, rendendosi conto di stare per morire a causa delle sue ferite,
aveva chiesto a Brennan di dire a Nora di essere coraggiosa e Brennan l'aveva ripetuto al Generale Connolly):

Capitano Brennan: “E quando il nostro Generale l'ha sentito, ha detto 'La morte del Comandante Clitheroe è stata un bagliore di gloria'. Il dolore della signora Clitheroe si trasformerà in gioia quando si renderà conto di aver avuto un eroe per marito.”

Bessie si era presa cura di Nora impazzita e la sua replica è pervasa di maggior convinzione: “Se lei solo la vedesse, sarebbe convinto del contrario”.

Invecchiate prima del tempo e indurite dal lavoro e dalle ripetute gravidanze, sono le donne in queste opere teatrali che portano sulle spalle i pesi maggiori della società; pesi che non possono essere scrollati di dosso con una fuga in un passato romanticizzato o dalle glorie immaginarie di un futuro idealizzato.

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