La meglio gioventù – Three Monkeys Online intervista Tre Allegri Ragazzi Morti.

Nella vostra canzone ‘Quasi adatti’ cantate di scuole con i crocefissi appesi ai muri – Alla luce delle polemiche di qualche mese fa questo verso suona profetico: qual è la vostra posizione in merito alla richiesta di Adel Smith e le conseguenti proteste dei cattolici?

O Dio. Personalmente credo che ognuno sia libero di credere in ciò che vuole. L’Italia è cattolica e il crocefisso al muro nelle scuole, così come negli ospedali e negli uffici, è un classico. Non credo che chi crede in un altro dio si possa offendere, ma se è così togliamoli. Poco cambia.

‘La festa è a Buenos Aires’: il titolo è intrigante, e il testo cosa significa?

Da sempre leggo le interviste sulle riviste musicali e alla domanda: “cosa significa questo o quel testo” gli artisti rispondono che basta leggerlo per capire, o anche solo per vederci dentro qualcosa. Il testo recita:

il corpo è fragile e la vita violentache puoi perderci la mano / che puoi perderci la facciache puoi perderci le braccia / che puoi perderci la testa

la festa è a Buenos Aires

civili così civili / che mi ricorderò di teil tempo per parlare ancora / del futuro che ci aspetteràvicini così vicini / che mi dimentico di teil resto intorno è quel che c'è / e la tua storia è dentro la mia storia

civili così civili / vicini così vicinisento che non sento / e che il mio senso mi tradiràvicini così vicini / da sentirsi un po' più liberidi desiderare il meglio / per un futuro che non ci sarà

(Boh, noi rimaniamo col dubbio …..)

In ‘Bella Italia’, dite che l’Italia è morta dal punto di vista culturale – è vero? Perché? E cosa suggerite per ‘resuscitarla’?

Non proprio morta, ma autoalimentata. Cioè si fa arte per una porzione minima di possibili fruitori, quelli italiani, mentre al di fuori dei confini geografici nulla arriva. Penso sia principalmente un limite della lingua, ma non solo quello. Basta girare un po’ per capire che il mondo è innamorato dell’Italia, estro e bellezza, ma evidentemente c’è qualcosa che ci fa apparire provinciali e quindi laterali alle grandi linee di produzione artistica. Certo di storia ne abbiamo più di tutti. Credo basti un filo di vento per alimentare il fuoco fino a farlo diventare falò.

Quali sono i piani per il futuro?

Suonare dal vivo, pubblicare un dvd con tutti i video e le immagini prodotte in questi dieci anni di attività, immaginare nuove canzoni e nuove suggestioni.

Cosa pensate della tecnologia MP3? Chi scarica da Internet è un ladro?

L’MP3 sta rivoluzionando il modo di vivere la musica. Bene. Chi scarica da internet non è un ladro ma un curioso che cerca in un enorme negozio virtuale ciò che più gli piace. Se fosse un ladro anch’io sarei un ladro. Tutti lo saremmo. Leggevo recentemente che i download di canzoni a pagamento hanno superato le vendite dei dischi. Chissà se si potessero quantificare i download illegali di quanto sarebbe il divario!

Avete registrato questo disco nell’inverno 2003, però non mi sembra ci siano riferimenti alla guerra in Iraq. È una scelta voluta? In generale, c’è posto nella musica per la protesta politica?

In questo disco il pezzo più politico è Bella Italia, come detto. Per il resto ci sono molti riferimenti a come cambia in fretta il mondo e a quanto sia difficile saperlo prendere dalla parte giusta. Solo pochi giorni fa Madrid, la Spagna e l’Europa sono state scenario di un ennesimo grave attentato. Il mondo politico è in subbuglio e nessuno si sente più sicuro di niente. La musica è un buon veicolo per il pensiero politico, ma bisogna saperci fare.


Tre Allegri Ragazzi Morti – Sito Ufficiale

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