La differenza tra una mucca e una pecora – l'impagabile esperienza di intervistare i British Sea Power.

Orrore, orrore. Precipitiamo all'interno dello stadio di Arezzo, senza il tempo di riprenderci dal caldo asfissiante. Sotto choc e senza parole. Signore e Signori: benvenuti all'esperienza di una intervista con i British Sea Power.

Cominciamo con le presentazioni, che rappresentano forse l'elemento più comprensibile dell'incontro. Yan, il cantante, con una pettinatura di cui Edward Fox andrebbe fiero, amichevole in una maniera in qualche modo diffidente, seduto con le gambe incrociate, indossa quel che sembra essere una camicia perfettamente lavata e stirata e, nella migliore tradizione dei britannici all'estero, un bel paio di calzettoni di lana spessa, per proteggere i suoi nordici piedi dal caldo italiano. Al suo fianco, il fratello Hamilton, bassista e saltuariamente cantante del gruppo, leggermente più accattivante, e carino, a sentire la fotografa di Three Monkeys Online, con un'aria sognante causata forse dal lungo viaggio da Brighton alla Toscana, o forse no. E infine, Noble, il chitarrista del gruppo, orgogliosamente vestito con la divisa dell'Arezzo F.C. (al momento tristemente relegata in serie B) e pieno di entusiasmo costruttivo, che ci induce a pensare che sia stato ammesso all'esperienza intervistatoria come gentile concessione a noi giornalisti.

In effetti, tutti e tre, una volta finite le presentazioni e ad intervista iniziata, sono socievoli. Non sono comunque per nulla comunicativi. Ma questo è in parte perché, o così parrebbe, il far parte di una rock band, con tutti gli annessi e connessi, a loro non interessa particolarmente. Dal nome alle canzoni sono il gruppo rock meno conformista.

Il gruppo, già descritto come composto da 'pastoralisti militanti', fu fondato, a Brighton, dai fratelli Hamilton e Yan (che, come gli altri componenti della band, evitano di pronunciare il proprio cognome), dal loro amico d'infanzia Woody (batterista) – tutti della Cumbria, per nascita e probabilmente inclinazione – e Noble, originario di Leeds. Nel corso del 2001, i quattro hanno dato vita alle loro peculiari serate nei night club di Brighton, che raggiunsero in fretta un certo grado di notorietà (palcoscenici decorati con arbusti e cespugli e tatuaggi artigianali attorno al collo rappresentavano la norma) e attirarono l'interesse delle case discografiche. Nel 2003, uscì il celebratissimo album The decline of British Sea Power, che giovò loro il plauso della critica e uno stuolo di fan celebri, che va da David Bowie a Jarvis Cocker. “Piacciamo anche ad Elton John,” scherza Noble. “Anche se a lui piacciono tutti al momento, no?”

I loro testi sono soffusi di un senso di natura, al punto che hanno scritto una canzone per l'iceberg Larsen B che si è staccato dall'Antartide. Un esempio:

“Valli precipitano, si alzano montagne
Solleva la testa, affronta il cielo
Tutti i nomi dimenticati
Si formano laghi nelle pieghe del tuo cervello” [True Adventures]

Sono quindi 'pastoralisti militanti' come dice la loro reputazione? “Posso distinguere una pecora da una mucca,” risponde fermamente Hamilton, mentre gli altri due annuiscono con saggezza.

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