Halloween

Samahin, a causa delle sue divinità sovrannaturali e dei suoi legami col mondo degli spiriti, era una festa decisamente pagana. La Chiesa tentò di sradicare le usanze celtiche, associandole agli inferi e rappresentando le sue divinità come malefiche messaggere del Diavolo. Ma era difficile cancellare totalmente la credenza in fate ed elfi e così gli spiriti dei morti continuarono a vagare. Secondo il professor Santino queste vecchie credenze non morirono mai del tutto: “il potente simbolismo dei morti che ritornano era troppo forte e forse troppo radicato nella psiche umana”. La Chiesa decise che il giorno di Ognissanti non era sufficiente e stabilì quindi che il 2 novembre fosse il giorno di Tutte le Anime (All Souls Days) o Giorno dei Morti, in cui i vivi pregavano per le anime dei morti. Secondo l’insegnamento della Chiesa, le anime dei defunti rimanevano nel limbo per qualche tempo e le preghiere (e le offerte) potevano abbreviare il loro soggiorno in Purgatorio e garantire il passaggio delle loro anime in Paradiso. Questo è notevolmente simile alle antiche credenze secondo cui le anime dei morti vagano senza requie e comunicano coi vivi, i quali le assistono nel loro viaggio, che sia esso verso un altro mondo o verso casa

L’aver conservato usi e costumi tradizionali e il tentativo si ridefinirli ha avuto un effetto durevole. Ancora oggi, nei giorni tra il 31 ottobre e il 2 novembre, si continua a celebrare i defunti, anche se il sovrannaturale è stato associato con il Male. Nei paesi cattolici le candele accese sulle tombe di amici e parenti illuminano i cimiteri. Le lanterne appese alle finestre delle case rimangono accese ad illuminarle e i fuochi vengono accesi a riscaldare le ossa fredde. In Polonia le porte e le finestre delle case vengono lasciate aperte per accogliere gli spiriti e le anime in visita.Molti dei riti e dei giochi che si faranno questa settimana nelle nostre case affondano le loro radici nella tradizione pagana. Le candele e i falò illumineranno le nostre finestre e il cielo. Nei nostri giochi continueranno ad apparire mele e noci, i frutti dell’ultimo raccolto. E visto che è una festa di divinazione, la notte in cui si guarda nel futuro, quali frutti migliori di questi si potrebbero usare? In Irlanda chi vuole conoscere le iniziali della sua futura moglie deve sbucciare una mela e gettare la buccia alle proprie spalle a formare delle lettere. Per sapere il nome del futuro marito, le ragazze bruciano delle noci. L’idea di predire il futuro è evidente anche nell’usanza di cuocere un pane speciale con piccoli oggetti nascosti all’interno. Se si trova un anello vuol dire che ci si sposerà, se si trova una moneta, che si diventerà ricchi e vi dicendo.

L’usanza del “dolcetto o scherzetto”, che porta per le vie orde di bambini con sacchetti pieni di dolci, sembra avere origine dall’usanza inglese del “soul-caking”. A partire dal medioevo in poi, i poveri bussavano porta a porta elemosinando dolci di spezie che il padrone di casa dava loro come ricompensa per le preghiere che i mendicanti promettevano di offrire agli antenati del padrone di casa. Più dolci il mendicante riceveva, più preghiere prometteva di dire. I Celti lasciavano anche cibo e acqua fuori dalla porta per placare e confortare le anime vaganti.

Nemmeno l’idea di travestirsi è nuova. Maggie Black in un suo articolo su Halloween in History Today descrive come l’indossare maschere e costumi grotteschi affondi le proprie radici nell’usanza precristiana di impersonare i morti e altri spiriti. Si credeva che, così facendo, si proteggesse se’ stessi e gli altri dagli influssi malevoli. Ancora oggi streghe, fantasmi e scheletri sono i costumi di Halloween preferiti dai bambini.

I tanti immigrati irlandesi arrivati negli anni seguenti la carestia portarono negli Stati Uniti usi e costumi associati ad Halloween. La tradizione possedeva già due elementi, quello celtico e quello cristiano; ora si aggiungeva la terza C, quella del “commerciale”. Oggi Halloween è sinonimo di travestimento e di party, per i quali vengono spese grosse somme di denaro.

La versione americana di Halloween ha ben poco a che vedere con le sue radici celtiche e forse il marketing è riuscito là dove la Chiesa ha fallito. Ma il professore di storia canadese Nicholas Rogers, autore di Halloween: From Pagan Ritual to Party Night (Oxford, 2002) ritiene che il concetto originale di Halloween sia in qua
lche modo sopravvissuto e che si tratti di “un contatto umano con un mondo al contrario dove le norme sociali vengono capovolte”.

Halloween è ancora, in fondo, la notte degli spiriti. Quindi, quando cucirete il vostro costume da scheletro e accenderete la lanterna, dedicate un pensiero alla magia che lega quel semplice gesto ai valori e alle credenze dei vostri antenati.

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