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Mark Harkin – Three Monkeys Online Italiano https://www.threemonkeysonline.com/it La Rivista Gratuita di Attualità & Cultura Thu, 08 Dec 2016 08:16:06 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.0.21 110413507 Bloom https://www.threemonkeysonline.com/it/bloom/ https://www.threemonkeysonline.com/it/bloom/#respond Mon, 01 Aug 2005 09:00:39 +0000 https://www.threemonkeysonline.com/it/bwp/bloom/ Per la maggiorparte delle persone, l'idea di leggere l'Ulisse di James Joyce può rappresentare una prospettiva angosciante. Il regista Sean Wlash si è spinto ancora più in là e lo ha addirittura sceneggiato trasformandolo in un film di due ore. Bloom parte dal tomo di Joyce e lo converte in una drammatizzazione di tipo convenzionale, […]

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Per la maggiorparte delle persone, l'idea di leggere l'Ulisse di James Joyce può rappresentare una prospettiva angosciante. Il regista Sean Wlash si è spinto ancora più in là e lo ha addirittura sceneggiato trasformandolo in un film di due ore. Bloom parte dal tomo di Joyce e lo converte in una drammatizzazione di tipo convenzionale, concentrandosi sugli aspetti umani dei percorsi di vita dei personaggi principali, catturati in questo ritratto lungo una giornata. Per i profani e per coloro per i quali non vale la pena disturbarsi per l'esperimento stilistico di Joyce, il film di Wlash è un distillato dell'essenza di questo enorme romanzo.

Il processo di semplificazione di un'opera così tremendamente dettagliata può apparire un incubo. Walsh illustra come la stesura della sceneggiatura abbia preso il suo tempo: “Ho lavorato sulla sceneggiatura per circa sei anni e il film è il risultato di tale lavoro. Ciò che feci era leggere e rileggere ogni capitolo, estraendo le parti che mi affascinavano. In termini generali, queste parti erano i momenti più divertenti e gli elementi umani. Il risultato è che la sceneggiatura rispecchia l'umanità di Joyce e il suo senso dell'umorismo.”

L'umanità dell'Ulisse è stata catturata in maniera raffinata da Stephen Rea nel ruolo di Leopold Bloom. Il suo dolore per il figlio (che non superò l'infanzia) e per il padre (che si suicidò) è inciso in ogni cosa che lo riguarda, dalla sua aria sconfitta e depressa alla sua voce stanca ed incerta. Il dolore di Bloom per il figlio si lega in modo impeccabile nel film con l'accettazione della morte della propria madre da parte di Stephen Dedaelus. Commovente è il tentativo di Bloom di raggiungere Stephen dopo la di lui avventura bevereccia con gli studenti di medicina: Stephen sparisce dietro un angolo e per un momento a Bloom pare di vedere suo figlio Rudy che gioca sotto un lampione, come avrebbe fatto se fosse sopravissuto. Dico a Walsh che ciò sembra intenzionale da parte sua in veste di regista. Non è d'accordo: “Molto è stato scritto sul rapporto fra Leopold Bloom e Stephen Dedaelus, su come i loro percorsi si incrocino e si uniscano. Questo mi interessava di meno. Ciò che mi interesava era quello che succede a Leopold Bloom in quanto uomo, a Molly Bloom in quanto donna e a Stephen Dedaelus in quanto ragazzo. Se c'erano connessioni, bene, ma a me interessava di più l'individuo. Se si prende Leopold Bloom, le ha viste tutte: è stato felice, è stato triste. E' un prammatico: sa di non poter cambiare il mondo in cui si vive; si deve andare avanti e lui lo fa. Molly è abbastanza simile; Credo che siano più simili Molly e Bloom che non Bloom e Stephen. Stephen naturalmente, essendo un giovanotto, non le ha passate tutte; è più tormentato in quanto non ha ancora assimilato quel prammatismo”.

Il prammatismo del signore e delal signora Bloom si estende alla sfera sessuale, in cui entrambi vengono mostrati cercare e trovare il loro piacere separatamente l'uno dall'altra: Leopold si masturba in spiaggia mentre controlla una giovane e frustrata istitutrice, mentre Molly riceve le attenzioni di un virile (e in qualche modo unidimensionale) promotore musicale, Blazes Boylan. In termini di casting, Molly sembra male abbinarsi al marito per la bellezza fisica. Faccio notare a Sean Walsh che Angelina Ball è semplicemente troppo attraente per questo ruolo. Ancora una volta non è d'accordo: “Non so in che punto dell'Ulisse si dica che Molly Bloom non era di bell'aspetto, perché lo era: era molto attraente. In secondo luogo, non credo che Angelina sia un'attrice-modella di tipo hollywoodiano. Il motivo per cui ha avuto la parte è molto semplice: è fantastica. Ha occhi bellissimi, è bellissima, ma ancora meglio, possiede un ritmo naturale che le permette di sviluppare il monologo di Molly proprio nella maniera in cui deve essere recitato. Ci sono ben poche persone che ne siano capaci. Se la tua critica è rivolta ad Angelina, la confuto totalmente”.

Poiché Bloom dura solo due ore mentre ci vuole un'eternità a leggere il romanzo in sé, sembra inevitabile che molto si perda nel passaggio dal testo allo schermo. Concentrandosi sugli aspetti umani ed umoristici dell'Ulisse, Walsh è riuscito a rendere il proprio compito più gestibile; resta però un punto debole sul quale non riesco a non stuzzicarlo: l'episodio dei Ciclopi. Per molti lettori questo rappresenta uno dei momenti più sublimi del libro, in termini di enfasi sul messaggio centrale di amore alla faccia dell'odio e della bigotteria. In Bloom viene invece ridotto fino quasi all'inconsequenzialità, ad un mero spiacevole contrattempo nella giornata di leopold Bloom. Inoltre, il suo potenziale comico viene perso completamente. Chiedo a Wlash se non abbia avuto la tentazione di farne qualcosa di più. “Sì, e direi lo stesso di molto altro nel film. Direi che dopo cinque anni avevo buttato giù tutta la sceneggiatura; poi mi ci sono voluti tre anni per toglierne dei pezzi, per comprimerlo, cercando di farlo funzionare. Tutto è stato compresso, compreso la scena dei Ciclopi. Ma sono soddisfatto di come è venuto, perché non volevo che questa cosa anti-semita rimanesse ad aleggiare sul film, non volevo fosse un film sull'antiebraismo in Irlanda. Volevo che rappresentasse una parte di ciò che accade nella vita di Bloom. Non volevo dargli un'indicazione precisa; non è come con Schindler's List per cui lo sai di andare a vedere un film sulla Germania nazista”.

L'apice di Bloom è invece l'episodio di Circe, che è stato fedelmente riportato in tutto il suo surrealismo comico. Alla vita mentale di Leopold Bloom è dato un rilievo pieno di vita e colore contro uno sfondo di comparse, e questa lunga scena raggiunge un trionfo drammatico genuino in termini di trasposizione visuale di un capitolo tanto complesso. Per Walsh è Circe a rappresentare il nucleo dell'Ulisse? “L'episodio di Circe in molti modi rappresenta il nocciolo del libro e allo stesso tempo non lo è. Data l'interconnessione fra personaggi e temi, ovviamente essi si intrecciano per tutto l'Ulisse, ma per la maggiorparte questo viene a compimento nell'episodio di Circe. Tutte le cose che hai visto, imparato o letto in precedenza tornano qui sebbene in maniera caleidoscopica, in un modo completamente differente. Inoltre, credo che sia un capitolo eccezionale, non gli si puù fare giustizia in un film. Se fosse stato pubblicato oggi, manderebbe in visibilio il pubblico. A me piace la fantasia, la sua natura bizzarra. La sceneggiatura prende una direzione lineare ma ciò che accade in termini di personaggi, costumi e location è completamente innaturale. Ma rappresenta il nucleo [del libro]? No, credo che il cuore sia [il capitolo] Itaca e il monologo di Molly (ovvero l'episodio di Penelope). E naturalmente, per quanto riguarda Itaca, che rimane il mio capitolo preferito e che era il preferito di Joyce, non ci sono rimaste che due scene!”

A prescindere dagli inevitabili difetti del film e degli indubitabili pregi, quello che non si può negare è la sua accessibilità, una aspetto che deriva dalla motivazione principale di Walsh a realizzare Bloom: “Per anni, l'Ulisse è stato considerato il miglior romanzo del ventesimo secolo, specialmente da noi irlandesi, che riveriamo Joyce come un granse scrittore. Il problema &egrave
; che nessuno di noi ha letto il libro; tutti ne posseggono una copia e nessuno l'ha letto! E' stato questo paradosso a spingermi: come può quest'opera essere considerata un capolavoro se nessuno l'ha letta?”

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Il prezzo del genio: la sindrome di Asperger e la storia irlandese https://www.threemonkeysonline.com/it/il-prezzo-del-genio-la-sindrome-di-asperger-e-la-storia-irlandese/ https://www.threemonkeysonline.com/it/il-prezzo-del-genio-la-sindrome-di-asperger-e-la-storia-irlandese/#respond Sun, 01 Aug 2004 09:00:39 +0000 https://www.threemonkeysonline.com/it/bwp/il-prezzo-del-genio-la-sindrome-di-asperger-e-la-storia-irlandese/ Agli studenti di letteratura anglo-irlandese e di storia irlandese interesserà sapere che il tema dei loro studi avrebbe potuto essere assai diverso se non fosse stato per la sindrome di Asperger, un tipo di autismo high functionig [N.d.T.: ad alto funzionamento]. Il professor Michael Fitzgerald, del dipartimento di psichiatria dell’età evolutiva presso il Trinity College […]

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Agli studenti di letteratura anglo-irlandese e di storia irlandese interesserà sapere che il tema dei loro studi avrebbe potuto essere assai diverso se non fosse stato per la sindrome di Asperger, un tipo di autismo high functionig [N.d.T.: ad alto funzionamento]. Il professor Michael Fitzgerald, del dipartimento di psichiatria dell’età evolutiva presso il Trinity College di Dublino, ha scoperto un legame tra livelli eccezionali di creatività e la sindrome di Asperger. Tra le figure più importanti del secolo scorso, che egli ritiene fossero colpite da questo disturbo dello sviluppo, vengono annoverati il poeta vincitore del premio Nobel W.B. Yeats e il politico Eamonn de Valera.

Il professor Fitzgerald si occupa di autismo e della sindrome di Asperger dal 1973. L’autismo, spiega, “è caratterizzato da uno scarso contatto oculare, dall’incapacità di interpretare l’espressione dei volti e il linguaggio non verbale e da problemi nell’instaurare rapporti con gli altri. Viene chiamato anche 'cecità mentale' poiché le persone colpite da autismo hanno scarsa empatia e sensibilità nei confronti dei sentimenti altrui. Parlano alle persone senza alcuna reciprocità e hanno una forte tendenza al controllo”. La sindrome di Asperger è una forma di autismo definito high functioning in quanto le persone che ne sono affette hanno tendenzialmente quozienti intellettivi più elevati rispetto a quelle colpite da semplice autismo. L’ultimo libro del professor Fitzgerald, Autismo e Creatività: esiste un legame tra autismo e abilità eccezionali?, è uno studio sulle autobiografie di vari personaggi. Studiando le vite di quelle persone che presentavano somiglianze con i suoi pazienti, il professor Fitzgerald è arrivato a studiare personalità geniali quali Einstein, Andy Warhol, Lewis Carrol e Ludwig Wittgenstein. Da un punto di vista medico, la scoperta fondamentale è stata che, eccettuato il legame ormai ufficialmente riconosciuto tra l’autismo e il campo della matematica e dell’ingegneria, non era ancora stato individuato un legame tra autismo e arte.

Secondo Fitzgerald, il vantaggio della sindrome di Asperger risiede nella tendenza all’ossessività: “I bambini autistici sono molto ossessivi e totalmente concentrati su uno scopo. Gli adulti affetti dalla sindrome di Asperger amano stare soli ed hanno un’ambizione e una pertinacia fuori dal comune. Se necessario, consacreranno la propria vita ad una causa e non avranno un grande interesse ai rapporti coi propri simili. Non sono persone facilmente distraibili”.

Ai conoscitori delle opere di W.B Yeats non sfuggirà il collegamento tra le teorie del professor Fitzgerald e la fissazione del poeta per Maud Gonne, la combattente per la libertà irlandese. Essa ispirò gran parte delle sue poesie, come una Elena di Troia, ideale di femminilità che alla fine spezzò il cuore del poeta. No Second Troy, A Prayer For My Daughter e Among School Children fanno riferimento alla bellezza e al potere della Gonne, e all’imperituro amore di Yeats.

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Punto Critico? Il Processo di Pace nell’Irlanda del Nord https://www.threemonkeysonline.com/it/punto-critico-il-processo-di-pace-nellirlanda-del-nord/ https://www.threemonkeysonline.com/it/punto-critico-il-processo-di-pace-nellirlanda-del-nord/#respond Sat, 01 May 2004 09:00:39 +0000 https://www.threemonkeysonline.com/it/bwp/punto-critico-il-processo-di-pace-nellirlanda-del-nord/ Dopo l’Accordo del Venerdì Santo del 1998 1 il processo verso la normalità, stabilità ed autonomia dell’Irlanda del Nord, ha, nel migliore dei casi, continuato a zoppicare. Sebbene la maggioranza degli abitanti dell’isola d’Irlanda ha sempre sostenuto l’idea della condivisione dei poteri tra nazionalisti ed unionisti, gli elettori ed i politici unionisti sono meno convinti […]

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Dopo l’Accordo del Venerdì Santo del 1998 1 il processo verso la normalità, stabilità ed autonomia dell’Irlanda del Nord, ha, nel migliore dei casi, continuato a zoppicare. Sebbene la maggioranza degli abitanti dell’isola d’Irlanda ha sempre sostenuto l’idea della condivisione dei poteri tra nazionalisti ed unionisti, gli elettori ed i politici unionisti sono meno convinti dei suoi benefici a lungo termine.

Negli anni successivi la firma dell’Accordo, l’Ulster Unionist Party di David Trimble (UUP) ha perso continuamente terreno a favore del più oltranzista Democratic Unionist Party (DUP) guidato dal reverendo Ian Paisley. Questa tendenza è culminata lo scorso anno con l’oscuramento dell’UUP da parte del DUP nelle elezioni dell’Assemblea Nazionale. Parallelamente a questo sviluppo, sul versante nazionalista, il moderato Social Democratic Labour Party (SDLP) è stato superato dai militanti repubblicani del Sinn Féin. Con due partiti così poco votati al compromesso alla ribalta della politica nordirlandese, il futuro di qualsiasi obiettivo di condivisione dei poteri pare incerto.

Mark Harkin ha parlato con Susan McKay, autrice di Northern Protestants: An Unsettled People (Blackstaff Press 2000) e cronista del Sunday Tribune di Dublino per sapere la sua valutazione dello stato delle cose in Irlanda del Nord.

Le condizioni con le quali il DUP sarebbe stato disposto a sedere con i Repubblicani per governare, resa incondizionata dell’IRA, non possono essere rispettate dal Sinn Féin (e il DUP lo sa). Sembra che il DUP sia pronto a rinunciare all’opportunità di governare l’Irlanda del Nord se ciò significa escludere anche il Sinn Féin. La posizione del DUP corrisponde a quella dell’elettorato unionista nei riguardi del processo di pace?

Il DUP si è fatto riconoscere con i suoi monosillabi “No” e “Mai”. Si è posto nella situazione del ‘cavaliere dei giusti’, sconfitto dai tiranni, a partire dalle maniere più gentili di Terence O’Neill negli anni Sessanta. Tutti gli sforzi di riformare l’Irlanda del Nord per dare ai cattolici uno status di pari diritti incontrarono paure di “ritorno papista” e “strada aperta per Dublino”, quindi naufragarono.

Le elezioni dell’Assemblea Nordirlandese del 2003 hanno cambiato le cose in maniera drammatica. Il DUP ha la possibilità di governare. Il reverendo Ian Paisley, o il suo deputato Peter Robinson, ha il diritto di essere Primo Ministro con altre quattro cariche ministeriali nell’esecutivo. Il DUP non può più dire di essere uno sconfitto perseguitato e molta della sua retorica biblica in questo senso deve essere abbandonata. Una gran vittoria che presenta problemi.

Il DUP ha pesantemente giocato sulle paure dei suoi elettori: solo il ‘Grande Uomo’, designato sulla terra da Dio, potrà salvare l’Ulster. Ora deve farlo!

E’ chiaro che il DUP voglia prendere il potere, ma nel breve periodo desidera più che altro la fine dell’ Ulster Unionist Party un tempo conosciuto come ‘gli unionisti’. La sconfitta dell’UUP all’elezioni dell’Assemblea Nazionale è stata una soddisfazione per il DUP. La defezione verso il DUP dell’esponente unionista partecipante all'Accordo del Venerdì Santo, Jeffrey Donaldson, con un paio di compagni di partito, fu una soddisfazione ancor più grande. Ma c’è anche altro da fare: le elezioni europee di giugno. Paisley non si candida, un grande sforzo andrà fatto per far eleggere il suo vice, l’avvocato Jim Allister [N.d.R. Jim Allister è stato eleto]. Ci sono poi le elezioni di Westminster, forse il prossimo anno. Il blocco unionista a Westminster è già in maggioranza contro l’Accordo ma ci sono poltrone deboli dell’UUP che il DUP vuole e sa di poter avere. Non sembra plausibile, nel frattempo, che il partito addolcirà la sua linea nei confronti del Sinn Féin. Come il Sinn Féin, il DUP è preparato ad ampie prospettive. Si siederà forse al governo con il Sinn Féin, ma non cambierà la linea che l’ha portato così lontano.

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