Made in Cina.

I cinesi possono essere orgogliosi dei loro monumenti storici. La Città Proibita, giusto nel cuore della città, è di per sé una pietra preziosa. Qui è dove la famiglia reale viveva in isolamento a partire dal XV secolo d.C. Gli edifici danno spazio all'immaginazione con immagini del passato. Le grandi porte di legno e le scale di marmo decorate pazientemente danno l'idea della forza delle migliaia di uomini che lavoravano in sincronia per costruirle. Si dice che le pietre arrivino da molto lontano, quindi costruire il palazzo non deve essere stata un'impresa facile. I vetri, i muri e le piastrelle raccontano storie affascinanti che solo gli eterni leoni di pietra ricordano. C'è molto rosso, il colore del fuoco e della buona fortuna. L'oro, il blu e il verde sono altri colori predominanti. Le piccole statue di animali eretti agli angoli dei tetti proteggono il palazzo dagli spiriti malvagi e mostrano che il posto ha una certa importanza.

Il Palazzo d'Estate, a nord-est della città, costeggia con i suoi sentieri e gallerie musicali il lago più bello che si possa immaginare. Questo era una volta il palazzo estivo dell'imperatore e il posto da cui governavano il paese durante l'estate. Il lago era ghiacciato e la gente ci camminava sopra. Gli edifici e i templi sono stati costruiti con le montagne di sottofondo e devono godere di un panorama spettacolare. È un fatto alquanto originale che si trovi nel bel mezzo della città.

Conclusi la mia breve visita con la Grande Muraglia, a 30 Km da Pechino si estende questa coda di drago di 6000 Km attraverso l'immensità. La visita a Mutianyu fu come toccare una piccolissima parte della coda, ma ne valse la pena. Il paesaggio con montagne coperte di neve ti lascia mozzafiato, ma forse è la combinazione di salire tutte quelle scale per arrivare alla Muraglia. Il drago si è addormentato da tanto tempo, ma la nuova Cina lo mantiene vivo facendo in modo che la tradizione sia parte integrale dell'innovazione.

I soldi contano
Le banconote cinesi sono piccole e carine. Sono scritte in cinese e in altre lingue, come per esempio l'arabo, perché ci sono diverse comunità che vivono nel paese.

I turisti, non consapevoli dei prezzi locali, corrono il rischio di pagare il triplo di quello che dovrebbero. Agnes e Kenneth (una coppia di amici che mi hanno raggiunto da Kuala Lampur) hanno pagato 200 Yen per il taxi dall'aeroporto all'hotel, nonostante il fatto che lei parli bene il cinese. Sono rimasti a bocca aperta quando ho raccontato loro che io ho speso solo 16 Yen dall'aeroporto al centro città (che cavoli! Non devono mica sapere che mi ero persa, ghiacciata fino alle ossa e finita in un taxi alla fine!). Non pensate comunque che io non abbia preso nessuna fregatura: ho pagato 78 Yen per un rullino da 20 o 30 Yen, in un negozio che sembrava onesto. Coco, l'amica con cui stavo viaggiando, ha ricevuto tra il resto una banconota tagliata a metà e il libro rosso di Mao che era riuscita a comprare a buon prezzo (il prezzo originale era 100 Yen, e lei era riuscita a comprarlo per 40 Yen più qualche extra) l'abbiamo trovato in un negozio di souvenirs nella Città Proibita, a 45 Yen, prezzo originale.

Il capitalismo è arrivato anche in Cina e sembra essere in pieno sviluppo. Ne sono grata, perché se non fosse stato così, sarei tornata a casa con una valigia alquanto leggera (come ben saprete, la valigia è una cosa vivente che ha bisogno di essere nutrita). Grazie al capitalismo e alla crescente industria del turismo ci sono migliaia di souvenirs che accontentano tutti i gusti e tutte le tasche. Non vi preoccupate se perdete una bancarella di souvenirs: con molta probabilità ne troverete un altro, altri due, molti altri centri commerciali specializzati in souvenirs che offrono la loro merce allo stesso prezzo o anche più economico. I servizi offerti ai turisti sono così vantaggiosi che i commercianti professionali di souvenirs cercano di vendere la loro merce mentre voi passeggiate per i viali di Pechino. Non avete bisogno di cercarli, loro sono lì, pronti ad aiutarvi dappertutto e in qualsiasi momento. Con un pò di bravura riuscirete a pagare meno del prezzo originale e vi sentirete sinceramente felici per avere contribuito al benessere dell'economia cinese. I cinesi riescono sicuramente a comprare gli stessi oggetti ad un prezzo ancora più basso di quello che voi avevate sperato, ma non dimenticatevi che loro pagano le tasse e devono vivere con stipendi cinesi, mentre voi no.

Assolutamente nulla è stato perso nel processo di passaggio da comunismo a capitalismo. Il Presidente Mao, una volta il grande leader comunista della Cina, è stato trasformato in un'attrazione turistica. Quale onore dopo aver fatto così tanto per la nazione: tra le altre cose ha unificato i contadini e introdotto l'alfabeto cinese semplificato. Una volta morto non serviva più a molto, quindi è stato riciclato in un'attrazione lucrativa. Il suo corpo imbalsamato è esposto al Mausoleo, vicino alla Piazza Tian An Men (la piazza più grande del mondo). L'entrata è gratuita, ma probabilmente vorrete comprare un mazzetto di fiori alla bancarella vicino all'entrata e lasciarlo simbolicamente all'entrata del memoriale. Gli impiegati molto gentilmente lo raccoglieranno più tardi con il resto dei fiori alla fine della vostra visita e li porteranno indietro all'entrata per dare la possibilità al prossimo gruppo di turisti di acquistarlo allo stesso prezzo! La processione alquanto veloce vicino alla cassa di vetro circondata da guardie, dà appena la possibilità di dare un'occhiata al corpo di Mao e senza rendermene conto mi sono trovata davanti ad un grande negozio di souvenirs di Mao.

Ciboooooo
In Cina si possono trovare ben 8 tipi diversi di cucina. Tenetevi saldi però: i ristoranti americani di fast-food hanno invaso il paese. È grazie ai turisti che i ristoranti tipici di noodles si trovano ancora. State attenti all'arte culinaria nazionale: poiché a loro piace sperimentare, qualsiasi cosa che si muove è adatta a diventare uno spiedino: dal maiale, agli scorpioni e agli uccellini. Nel menu di un ristorante chic ho trovato trippe di cane, pene di toro e meduse. Molto nutriente! Vostra madre sarebbe fiera di voi, che mangiate di
tutto e fate il pieno di vitamine! Non ho mai mangiato tanto tofu e zucca quanto in questo posto. Accompagnate i vostri piatti con della buonissime birra Tsingtao (è anche meno cara dell'acqua) o la bevanda amara servita in tazze di ceramica con foglie di the e, se siete fortunati, rametti ed altri prodotti biologici d'orto (che sono comunque già morti) inclusi nel prezzo.

Il the, cha, si beve a litri, non zuccherato e senza aggiungere niente, come per esempio latte. Qui si trovano the nero, verde, di gelsomino e di riso. Tutti molto aromatici e confortanti, anche se all'inizio possono sembrare un pò amari. Le tazze, ovviamente di ceramica, sono piccole e provviste di un coperchio per mantenere la bevanda calda. Dopo che si è finito di bere il the e le foglie sono rimaste sul fondo della tazza, si può aggiungere dell'altra acqua e lasciare riposare per un paio di minuti, perché una piccola quantità di foglie di the può bastare per più di una tazza.

Snack Alley, la via degli spuntini, è un'esperienza da non perdere. Le bancarelle sono pulitissime e i loro prodotti, serviti in spiedini o ciotolette, mettono l'acquolina il bocca (non l'ho scritto io!). Peccato che non tutto quello che è rosso sia kebab di scorpione: frutta caramellata come banane, mele, pomodori e così via, sono snack molto gettonati.

La prima volta in un supermercato cinese può essere una vera e propria impresa, specialmente se avete lo stomaco che brontola, come nel mio caso. Molto spesso le confezioni non sono trasparenti e i caratteri cinesi non sono per niente leggibili. Si finisce quindi per guardare le figure sul pacchetto o a scegliere cibi ovvi come banane, cachi o deliziose mele fuji. L'altra opzione è sfoggiare uno spirito avventuriero e pensare tra sé e sé: “Mah sì, proviamo!” e sorprendere le vostre papille gustative con un dolce ripieno di pasta di gamberetti o una manciata di prugne mega salate. Esercizio eccellente per i muscoli facciali!

I ristoranti gestiti da locali sono i migliori. Mi piacciono veramente. Sembra che l'area dei tavoli venga spartita e allocata ai camerieri (ho visto solo camerieri maschi). C'è una persona all'entrata che vi mostra il vostro tavolo e qui viene la parte più bella: griderà a squarciagola qualcosa come : “Xing (o Ming) ho quattro clienti che vengono da te, grazie”. Se il ristorante è pieno e c'è tanto rumore, il messaggio verrà passato urlando tra i camerieri finchè non arriva al destinatario. Il the verde è servito gratis da un uomo che passa tra i tavoli con una teiera enorme, di solito fatta di rame.

Una sera, Agnes, Kenneth, Coco ed io siamo andati in un ristorante di classe e ci siamo seduti attorno ad un tavolo rotondo. Secondo le abitudini locali, si ordina una varietà di piatti che saranno poi condivisi tra tutti. Ad ogni persona vengono dati un piatto piccolo, una ciotoletta, un cucchiaio e un paio di bastoncini. Se siete impacciati potete chiedere forchetta e cucchiaio (i coltelli non sono ben visti sul tavolo). I piatti si condiscono con salsa di soya o altre salse piccanti; sale e pepe non si usano. Non aspettatevi di trovare molti latticini, perché molti asiatici non hanno l'enzima che digerisce il lattosio, quindi questi cibi, anche se si possono trovare, non sono usati tanto quanto nell'occidente. Noi lasciamo ad Agnes il compito di ordinare: tofu, gamberetti, verdure, pesce, pollo ed altro. I piatti vengono serviti in tavola appena sono pronti, quindi non ordinate il dessert allo stesso momento o rischiate di mangiarlo prima di tutto il resto. Mentre stavo mangiando tofu e zucca, arriva la cameriera al nostro tavolo con un secchio pieno d'acqua e qualcosa dentro che si muove con vigore. Agnes le fa un cenno come per dire “Risparmia Abigail”, ma è troppo tardi. Dentro c'era un bel pesce colorato che pochi minuti prima stava nuotando nella vasca all'entrata. “Sì, sì bene portalo via adesso per favore” rispose Agnes, e la nostra cena fu portata in cucina per essere brutalmente torturata, ammazzata e poi decapitata. Circa venti minuti più tardi il nostro amico Signor Pesce, ormai privo di ogni colore, riposava in un piatto di verdure nel bel mezzo del nostro tavolo.

Essere in Cina
Tredici milioni di sguardi mi ricordavano ad ogni passo che ero una straniera.

I miei quindici minuti di fama, stile Andy Warhol, sono durati tutta la settimana. Forse per i miei grandi occhi rotondi o i capelli corti rossi; o forse perché indossavo pelle di coniglio (ovviamente sintetica). Ho avuto molte richieste di foto con persone del luogo. Presumo di essere stata la prova vivente che i personaggi dei cartoni animati esistono anche fuori dalla televisione.

Il servizio clienti supera ogni aspettativa. Coco ed io stavamo camminando nell'area pedonale di Pechino quando abbiamo visto un piccolo negozio di biancheria intima. Nonostante fosse piccolo, c'erano dentro sei commesse, tutte educate ad essere carine ed utili. Non importa che lingua si parli! Tutto quello che un cliente ha bisogno di sapere può essere comunicato con una calcolatrice o con comunicazione non-verbale. Toccare un prodotto o, ancora meglio, guardare qualcosa per più di cinque minuti significa aver dimostrato di essere interessati. Dopo essere entrata nel negozio da soli dieci minuti, mi resi conto con stupefazione di essere seguita da una montagna in continua crescita di reggiseni. La signora che reggeva la lingerie mi sorrise e mi indicò delle scale al retro del negozio che portavano all'altro piano. Coco tradusse per me : “Forse la signora vuole provarsi della lingerie?”. Così mi ritrovai di sopra e dritta all'interno del camerino. Chiusi la grossa tenda di velluto (sì,rossa) che chiudeva l'angolo che serviva da camerino per trovarmi un'altra commessa che aiutava una signora anziana ad infilarsi il reggiseno. Chiusi velocemente le tende e mi girai (sì, rossa!) verso la commessa che stava seguendo me con un punto di domanda sulla faccia. In caso non l'abbiate ancora capito, dove c'è posto per due, c'è posto anche per quattro. Poco dopo, Coco ed io ci trovammo a scaldare l'aria gelata del marciapiede con i nostri commenti di incredulità.

Coco:
“La mia si è scaldata le mani prima di infilare il mio seno dentro il reggiseno!”

Abigail:
“La mia ha preparato una borsa enorme con il reggiseno ed è stata così generosa da infilarci anche un paio di mutande e poi mi ha dato il conto! Penso che quando ho rifiutato tanta gentilezza orientale con gentilezza occidentale, è finita l'amicizia, perché ancora non capisco gli insulti in mandarino.”

Hongxiao, il mercato delle perle, è interessante. Le innumerevoli bancarelle di perle e pietre preziose si trovano al quarto piano del mercato coperto. Quando se ne è visto un paio si sono viste tutte, ma è comunque piacevole da guardare. Ci sono mucchi di imitazioni autentiche. I prezzi variano e in genere non accettano carte di credito quindi è utile portarsi dei contanti nel caso in cui si voglia acquistare qualcosa. Negli altri tre piani si vende altra merce, per esempio articoli di abbigliamento a poco prezzo, importati da paesi emergenti come l'Italia e l'America (è la verità! L'ho visto sulla targhetta!).
Sembra che gli stilisti cinesi si ispirino alle grandi marche europee e statunitensi. Ne ho visti tanti. Ẻ un pò come Haiku: afferrano il concetto e lo sviluppano da lì. Una cosa che mi ha sorpreso è la capacità dei cinesi di nascondere le loro emozioni. Non si vedono es
plosioni di rabbia. Nessuna faccia sorridente. Niente pianti, niente bronci, e niente capricci. Niente abbracci, niente tenersi per la mano o strette di mano (se si è introdotti a qualcuno basta fare un cenno con la testa). Persino soffiarsi il naso in pubblico viene visto come maleducazione. Consiglio per quelli a cui cola il naso: lasciatelo colare. Fate quello che volete, ma non lasciate vedere in pubblico le vostre vergogne che vengono fuori dal profondo delle vostre tasche. Detto questo l'arte di sputare merita di essere menzionata qui per essere un vizio secondo a nessuno.

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