Ça ira – History in the making – La nuova opera di Roger Waters

Roger Waters porta in scena la battaglia delle battaglie, quella per i diritti fondamentali di tutti gli uomini e di tutti i cittadini. In occasione del bicentenario della Rivoluzione francese iniziò a lavorare ad un'opera lirica che di quella lotta rappresentasse tutta la tragedia e tutta la liricità. Adesso, dopo quindici anni di duro lavoro, la sua nuova produzione musicale è pronta. Il 27 settembre ha visto gli scaffali dei negozi di dischi e sarà rappresentata in prima mondiale il 17 novembre all'Auditorium di Roma.

L'intera opera prende il titolo dalla canzone più famosa della rivoluzione. Ça ira in francese significa “noi vinceremo, noi ce la faremo”.
Racconta la storia immediatamente precedente al Terrore e alle ghigliottine. La storia di un popolo che aveva solo tre parole d'ordine cui obbedire. Libertà, uguaglianza, fraternità. Oggi sono il DNA di tutte le tradizioni costituzionali occidentali. Sono questioni ormai date per assodate. La loro conquista e la loro affermazione però è costata il sangue di tanto uomini che ci hanno preceduto. A tutti loro, alla loro passione per un mondo migliore, è dedicata questa opera in tre atti da poco in commercio.

Lo stile dell'intera opera è puramente lirico-classico. Del rock non c'è nemmeno l'ombra. Waters ha scelto di attingere allo stile dei classici dell'opera italiana, cominciando da Giacomo Puccini per arrivare fino a Gaetano Donizzetti e a Vincenzo Bellini. La magia dei tenori lirici lo ha costantemente guidato nella scrittura delle parti per coro di questa sua nuova creatura musicale.

L'etichetta è quella della Sony/BMG, il marchio della classica per eccellenza. La tentazione operistica di Waters risale molto in là nel tempo. Già nel suo The Wall erano molte le commistioni tra rock e musica operistica. Adesso Waters getta la maschera, svelando un insospettabile padronanza del linguaggio e della tecnica compositiva operistica.
L'opera è in tre atti per voci soliste, coro e orchestra. Un doppio CD in formato SACD DigiPack e un libretto di sessanta pagine con i testi delle composizioni. Le liriche si ispirano ai testi di Etienne Roda-Gil, il paroliere francese che ha tentato di fissare gli eventi del 1789 in versi letterari. Waters ha dovuto tradurre le parole di Roda-Gil in inglese e scriverci sopra le musiche. Sono stati proprio i testi del paroliere francese l'incipit, la prima fonte di ispirazione dell'opera.

L'autore di The Wall con ineguagliabile rigore formale ha affrontato la scrittura di tutte le parti del suo nuovo lavoro. Lo sforzo sostenuto non è stato solo musicale ma anche concettuale. Si è dovuto rappresentare prima di tutto un evento unico nella storia dell'umanità. Gli eventi tumultuosi che si sono susseguiti dal 1789 al 1793 hanno visto per la prima volta una capitolazione di sovrani dovuta ad un moto creatosi dal basso. Luigi XVI e Maria Antonietta non vengono rovesciati dalla solita congiura di corte. E' il popolo in armi a chiederne la destituzione. L'esultanza di un popolo finalmente libero è il tenore che si respira in tutta l'opera.
Nella narrazione di quei giorni si confondono gli ideali socialisti di Waters con le emozioni che tali eventi musicalmente possono generare. Non è solo la caduta della monarchia ad aver catturato l'attenzione dell'autore. Ad essa fanno da contorno tante altre storie nella storia. C'è posto anche per l'iniziativa di Robespierre, Brissot e Condercet per l'emancipazione degli schiavi in Francia e per l'editto papale con cui si bollò l'applicazione dei diritti umani come peccato politico.

Ça ira è un lavoro complesso. A Waters vanno tutti meriti per essere riuscito a mettere su pentagramma la storia per eccellenza, quella di tanti uomini e donne assassinati dal terrore e dal dispotismo. Questa storia oggi tuona prepotente sul torpore millenario in cui passiamo i nostri giorni. In queste musiche si lava la nostra memoria e le nostre parole e torniamo, finalmente, a riscoprire cosa significhi essere uomini.