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Fabrizio Ulivieri – Three Monkeys Online Italiano https://www.threemonkeysonline.com/it La Rivista Gratuita di Attualità & Cultura Thu, 08 Dec 2016 08:16:06 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.0.21 110413507 Ti dico che è imbattibile https://www.threemonkeysonline.com/it/ti-dico-che-imbattibile/ https://www.threemonkeysonline.com/it/ti-dico-che-imbattibile/#respond Wed, 01 Dec 2004 09:00:39 +0000 https://www.threemonkeysonline.com/it/bwp/ti-dico-che-imbattibile/ Il racconto è puramente fantastico e non c'è riferimento né insinuazione di sorta a realtà nessuna. La Liegi-Bastogne-Liegi: il punto d'arrivo e di partenza “Ti dico che è imbattibile! Credimi…” “Non esistono imbattibili, che cazzo dici! Esistono corridori in forma e fuori forma…””Senti io non lo so come sarà fra dieci anni, ma io so […]

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Il racconto è puramente fantastico e non c'è riferimento né insinuazione di sorta a realtà nessuna.

La Liegi-Bastogne-Liegi: il punto d'arrivo e di partenza

“Ti dico che è imbattibile! Credimi…”
“Non esistono imbattibili, che cazzo dici! Esistono corridori in forma e fuori forma…”
”Senti io non lo so come sarà fra dieci anni, ma io so che ora è imbattibile”
“Ma come fai ad esserne così certo?”, domandò con sguardo inquieto Vankerke direttore della GSK.
“Senti, io non dovrei dirtelo ma è un'informazione riservata dell'Agenzia. E' che lui lavora su di un programma della SANY. Un programma che hanno messo a punto da un anno. Nessuno lo può rilevare. E la cosa spettacolare è che non è doping…non è rilevabile. Non esiste doping, non c'è sostanza iniettata nel corpo, non c'è nulla!”, rispose assertivo l'addetto stampa della GSK.
Intanto rRadio cCorsa comunicò lo scatto di Finkorou, proprio sul Rosier.
“Te l'avevo detto!”
“Incredibile! Se penso che questo in salita appena le vedeva perdeva le ruote!!”
“Ma che è questa roba?”
“Secondo le informazioni avute dall'Agenzia è un programma che lavora sui trioni?”
“Su che?” saltò in aria Vankerke come se si fosse seduto su della dinamite.

Tonino si sollevò penosamente dal letto. Si mosse a fatica zoppicando per andare in bagno. La tv gracchiava in un angolo.
Tonino aveva 81 anni. Tonino le sentiva quelle ombre che gli si attorcigliavano alle caviglie. Quelle ombre che venivano da sotto. Non avevano un nome ma avevano tanti nomi. Le conosceva bene Tonino. Da anni ci combatteva contro. Non ce la faceva più Tonino. Quelle ombre erano troppo forti ormai per lui. Sapeva che da un momento all'altro l'avrebbero tirato giù, e per sempre.
La tv gracchiava in un angolo. Tonino si fermò un attimo. La guardò.

Che belli tutti quei colori!

Tonino vide tanti corpi colorati che si muovevano su e giù. Si rincorrevano. Si avvicinavano. Si allontanavno. Si attraevano. Si respingevano.
Si mise gli occhiali.
Vide un giovane bello e forte partire come una catapulta.
“E' partito Oivgt. E' partito Oivgt! Attenzione che questo se non vanno a riprenderlo subito arriva … Questo è un bel treno. Vero David?”
“Certo questo ha una forma stratosferica. E' una littorina straordinaria. Attenzione che se Pattini e Rabiolin non vanno subito a riprenderlo non lo vedono più?”, continuava a gracchiare la tv.
Tonino rimase incollato a guardare la tv e si dimenticò la pipì.

Il ciclismo. Dio mio avevo dimenticato che esistesse questo sport! Sono tutti nuovi…io sono Rimasto a Coppi e Bartali…ma che corsa sarà?

Radio Corsa aveva comunicato che Finkorou aveva riacciuffato Oivgt. I due d'amore e d'accordo pedalavano ora come due treni, e il gruppo dietro con i migliori non riusciva a rientrare.
Basco, Rabiolin e Pattini erano i più attivi. Di Lucia il favorito aveva trovato una giornata no. E si era staccato sulla Redoute.
“Che ti avevo detto!” riprese Tomboyd, l'addetto stampa della GSK, accendendosi una sigaretta e aprendo il finestrino dell'ammiraglia.
“Ma mi vuoi spiegare come funzionano questi troioni…troiani o come cazzo si chiamano?”
“Tutto è cominciato quando la SANY ha deciso di sponsorizzare la D-Mob. Loro avevano messo segretamente a punto un programma con queste particelle. I trioni sono delle particelle che….come posso spiegarti?…insomma sono delle particelle che se ne fregano di tutte le coordinate spazio-temporali. Loro hanno inventato un marchingegno con cui sparano queste particelle al cervello. In punti specifici del cervello. E queste modificano alla fine tutto l'apparato genetico…”
“Cazzo! Ma sei sicuro di quello che dici?”
“Sicurissimo. Guarda che se Finkorou, rimane lì è per ordini di scuderia… se volesse potrebbe staccare Oivgt quando vorrebbe. Se voleva poteva partire sulla cote di Stockeu a 90 chilometri dall'arrivo e da solo! Ma la SANY non vuole rischiare…”
“E tu come lo sai?”

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Arthur Machen – Un'idea del Male https://www.threemonkeysonline.com/it/arthur-machen-unidea-del-male/ https://www.threemonkeysonline.com/it/arthur-machen-unidea-del-male/#respond Mon, 01 Nov 2004 09:00:39 +0000 https://www.threemonkeysonline.com/it/bwp/arthur-machen-unidea-del-male/ Mi sono spesso chiesto come il male irrompa nel mondo.Una volta scrivendo un racconto ho pensato che potesse irrompere dalle viscere di un uomo, nella violenza immonda di un rutto. Che liberasse il fetido gusto del male dai maleodoranti recessi dell'intestino quali simbolo dei visceri della terraMa forse era già sbagliato l'uso del verbo. Usare […]

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Mi sono spesso chiesto come il male irrompa nel mondo.
Una volta scrivendo un racconto ho pensato che potesse irrompere dalle viscere di un uomo, nella violenza immonda di un rutto. Che liberasse il fetido gusto del male dai maleodoranti recessi dell'intestino quali simbolo dei visceri della terraMa forse era già sbagliato l'uso del verbo.
Usare irrompere presuppone l'idea di una forza di cui in realtà il male non ha alcun bisogno di avvalersi. Allora ho pensato che insinuarsi ne desse meglio l'idea. Ma non è così. O perlomeno non è esattamente così.

E' stato leggendo uno scrittore gallese poco noto alla scena internazionale, Arthur Machen, che mi sono reso conto che i miei tentativi di trovare i verbi opportuni per designare l'azione del Male nel mondo stavano nel rapporto dell'accidente rispetto alla causa.

Arthur Machen nato a Caerleon-on-Usk, Wales, alla fine del XIX secolo (1863) e morto nella prima metà del XX (1947) fu uno scrittore di scarso successo.Come da copione visse una vita grama e piena di difficoltà economiche. Le sue opere più famose furono The Great God Pan, The secret Glory, The Terror (un racconto su una raccapricciante ribellione di animali, divenuti assassini, che sembra abbia ispirato Hitchcock per il suo film The Birds).
Il suo modo di scrivere, talora noioso e di difficile gusto per chi oggi è abituato a leggere di horror, tutto fondato sul dialogo e sulla descrizione e poco propenso all'azione, rivela una visione del male interamente medievale (da un punto di vista dell'impianto filosofico che vi sta alla base).

Il Male per lui è qualcosa di positivo, solo che sta dall'altra parte (“Evil, of course, is wholly positive–only it is on the wrong side” – The White People): è Sovrannaturale in senso lato, il cui rapporto con questo mondo (con le azioni malvagie di questo mondo) è quello delle idee (platoniche), della loro relazione con le cose. Il Sovrannaturale che si rivela in questo mondo in fondo non è che una copia sbiadita dell'idea: “”E Voi pensate che il grande peccatore, allora, sia un grande asceta, come lo è un grande santo?”, “I Grandi di qualsivoglia genere rinunciano alle copie imperfette e si rivolgono all'originale” (“And you think the great sinner, then, will be an ascetic, as well as the great saint?”, “Great people of all kinds forsake the imperfect copies and go to the perfect originals” – The Withe People).

Il Sovrannaturale si manifesta, al pari di una teofania, nell' ‘idea di‘. E' in un certo senso coeterno all'idea. Si manifesta allorché l'idea si rivela in un atto intenzionale, come ‘l'idea di‘ un tavolo si manifesta nella mente del suo artefice sotto forma di intenzione di creare un tavolo.
E tuttavia il Sovrannaturale che percepiamo, ci appare non nella sua stessa essenza ma tramite forme intermedie dotate di fisicità, corporeità: il Sovrannaturale interviene in questo mondo appunto in virtù di exemplares, cioè di immagini attraverso cui il Sovrannaturale manifesta se stesso.

Uno dei suoi racconti più brevi e più noti è The Bowmen (Gli arcieri). Il racconto non è di per sé nulla di esaltante *.
Machen partiva da un assunto che mutatis mutandis è di grande attualità tutt'oggi: “Ogni età e ogni popolo ha accarezzato l'idea che entità spirituali possano soccorrere eserciti terreni.Era scoppiata la Prima Guerra Mondiale e il The Evening Post gli chiese un racconto.Il giornale glielo pubblicò il 29 settembre 1914 all'indomani della ritirata di Mons.In questo racconto Machen immaginò in modo molto suggestivo che, nel mezzo della battaglia, San Giorgio alla testa degli antichi arcieri di Azincourt andasse a portare soccorso all'esercito britannico.

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*Lo stesso Machen lo riconoscerà: “La storia in sé non è niente, ma ha tuttavia avuto tali e impreviste conseguenze e avventure che la loro narrazione può essere di un certo interesse.” Di un interesse superiore allo storia medesima, aggiungiamo noi!

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Milano – Sanremo e la gioia di vivere https://www.threemonkeysonline.com/it/milano-sanremo-e-la-gioia-di-vivere/ https://www.threemonkeysonline.com/it/milano-sanremo-e-la-gioia-di-vivere/#respond Fri, 01 Oct 2004 09:00:39 +0000 https://www.threemonkeysonline.com/it/bwp/milano-sanremo-e-la-gioia-di-vivere/ Giornata coperta. Nebbiosa. Da giorni mi girano nel capo le scene di Matrix in cui Morpheus offre una capsula blu e una rossa a Neo. “Scegli tu la rossa o la blu. E' l'ultima tua chance. Ingoia la blu e tutto finirà. Ti sveglierai nel tuo letto e crederai che tutto quello che vedi sia […]

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Giornata coperta. Nebbiosa. Da giorni mi girano nel capo le scene di Matrix in cui Morpheus offre una capsula blu e una rossa a Neo.

“Scegli tu la rossa o la blu. E' l'ultima tua chance. Ingoia la blu e tutto finirà. Ti sveglierai nel tuo letto e crederai che tutto quello che vedi sia vero. Ingoia la rossa e t'incuneerai nel budello tortuoso della verità e vedrai un'altra realtà.”

Qualche volta sì, ho la sensazione che la vera vita sia in un altro mondo, in un mondo parallelo a questo. Qualche volta penso davvero che questo mondo sia il-non-mondo. Qualche volta mi sembra di non-vivere: e larvatus prodeo (mi aggiro come fantasma fra fantasmi), come diceva Cartesio.

Accendo la tv e un budellone, un serpentone colorato vedo snodarsi lungo il mare. Fascinoso e invitante che si intorciglia veloce lungo un nastro d'asfalto: che corre, corre, corre!

Ci si bracca, ci si caccia…ma per cosa, mi chiedo?

Rimango lì e dimentico la capsula blu o rossa.

M'infilo in un'altra dimensione che corre parallela.
Vedo cinque ragazzi (Casper, Isasi Flores, Righi, Santambrogio, Simeoni) che da chilometri pedalano come matti verso qualcosa che non vedranno mai. Eppure pedalano!
Il serpentone, quasi un avvoltoio, incombe su di loro, e come Alice nel Paese delle meraviglie scivola nelle strettoie tra Capo Mele e Andora, risucchiandoli.
Alla volta di Capo Berta il collo dell'avvoltoio dai tanti colori si assottiglia fine fine verso una nuova vittima sacrificale, il giovane Agnoli. Che emette un bellissimo canto di cigno e poi scompare ingoiato da questo falco-serpente che vola rapido e impietoso alla caccia.

Ma di che? mi chiedo ancora.

Giù si butta a precipizio verso la strettoia di Oneglia lambendo delicatamente con le ali l'infernale rotonda.
Ormai sono preso da un senso altro. Ormai sento una vita pulsare in me che avevo dimenticato.
Sento il sangue, il sudore, i nervi, i muscoli gonfiarsi allo spasmo.
Vedo il sangue. Vedo i lividi di chi cade in mezzo alla strada sbattendo sulle pietre e sull'asfalto e si lacera le carni, abbandonato impietoso dall'avvoltoio che non guarda mai dietro di sé.

Ma dove corrono? di nuovo mi chiedo.
Ma che ci sarà alla fine di questo correre senza senso?

Si attacca la Cipressa ed ecco uno sgraziato, goffo animale in punta di sellino che mostra i suoi lombi all'affamato avvoltoio. Eppure anche lui, Masciarelli, sa che non ha scampo. Ma sa che è suo dovere provarci. Provarci a non avere paura!

Da un altro mondo ricompare Valverde dato per morto, ma risuscita nella testa dell'avvoltoio per partogenesi. E anche lui pedala in avanti, verso un futuro senza gloria.
Bocche aperte aspirano aria, denti digrignanti, smorfie di sofferenza e spasmo, su volti gocciolanti di sudore da cui traspira una vera fatica, e non metafisiche seghe mentali.

Ma questa è la vita! Questa è la dimensione vera della vita! E non i lemuri che ci circondano ovunque in questa valle di ombre, che è il mondo della vita normale!!
Giù come pazzi per 25 curve, rischiando le ossa, senza un attimo di paura alla caccia di Celestino divinato da una lucida follia.

Poi compaiono gli angeli custodi, biancocelesti. Pedalano leggeri, sembrano volare e portare un senso a tutto quel correre.
E loro dicono no ad un Bettini straordinario che insieme a Kashechkin provano a sottrarsi alla legge dell'avvoltoio.
Sul Poggio altri si immolano a velocità supersonica. Ma l'avvoltoio guidato dai suoi angeli custodi non perdona. Uno ad uno si catapultano fuori dal becco ma lui li risucchia chilometro dopo chilometro.

Ma che faccia avrà quest'avvoltoio?
I suoi angeli me lo nascondono. Lo confondono.
Lui non si rivela. Aspetta, solare.
Fine della discesa del Poggio. Si entra nel rettilineo.
Quattrocentocinquantametri.
Il cuore batte forte.
Si corre come in un silenzio irreale. In un vuoto assordante di nervi, muscoli gonfi e di ruote che picchiano sull'asfalto. La tensione è alta. A mille.
Cinquanta metri.
I muscoli stanno per esplodere. I nervi anche.
Eccolo l'avvoltoio!
Esce fuori.
Si guarda intorno. Quasi incredulo di vedere gli altri deboli e impotenti corrergli dietro, lui stende le ali e va là dove va la gioia, la felicità della carne e del corpo, ad abbracciare in un colpo di reni a braccia alzate la gioia dello spirito.
E io salto in aria davanti alla tv, e anch'io alzo le braccia al cielo come Alessandro Petacchi.
Anch'io vivo! fuori finalmente dalla terra di nebbie e ombre che ti risucchia giorno dopo giorno!

Ma questa è la vita! questa è la realtà di uno sport inviso a certe ombre e nebbie di neri lemuri e larve bieche. Annidati in uffici scuri e segreterie umide, tristemente seduti dietro asfittiche scrivanie pronti a fagocitarlo giù: gelosi della vita e della gioia che dalla spensierata fatica trasuda.

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Il mio doping , di Erwann Menthéour https://www.threemonkeysonline.com/it/il-mio-doping-di-erwann-menthour/ https://www.threemonkeysonline.com/it/il-mio-doping-di-erwann-menthour/#respond Tue, 01 Jun 2004 09:00:39 +0000 https://www.threemonkeysonline.com/it/bwp/il-mio-doping-di-erwann-menthour/ E' stato tra gli scaffali proprio mentre prendevo quel libro che mi è apparso il vecchio con la lunga barba bianca. Improvvisamente si è aperto un altro mondo. “L'essere si dice in molti modi”, ha mormorato, quasi fosse una formula magica. E mi sono sentito come trasportare e gettare in un altro mondo. E tuttavia […]

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E' stato tra gli scaffali proprio mentre prendevo quel libro che mi è apparso il vecchio con la lunga barba bianca. Improvvisamente si è aperto un altro mondo.
“L'essere si dice in molti modi”, ha mormorato, quasi fosse una formula magica.
E mi sono sentito come trasportare e gettare in un altro mondo. E tuttavia da quel mondo potevo continuare a vedere il mio, e di lì potevo vederne mille altri.
Ogni libro lì dentro si era trasformato in un mondo. Ogni mondo era una monade inaccessibile trasparente tuttavia e mostrava una verità diversa dall'altra.

Il vecchio mi ha indicato la Divina Commedia, e ho visto l'Amor che move il sole e l’altre stelle.
“Sì ma il Male? Io cerco il Male, Maestro…L'Amore di questi tempi Maestro… Lei mi meraviglia!”, ho chiesto alla sua lunga barba.
Con un gesto e ampio e nobile ha pronunciato un'altra formula magica: “Io son nemico delle idee e dei numeri, non ivi cercherai esempi di male” e additò le più nobili monadi della cristianità, vecchie e decrepite. Troppo idealiste.
“Troppo astruse, in verità Maestro per l'uomo comune”, concordai.
Mi condusse allora in un angolino, dove stava sola soletta la monade di un giovane ciclista con una siringa in mano.
“Che fai ?”, domandai “ti droghi?”
“No mi dopo!”
“C'è differenza?”, insistei un po' totano come sono.
Il Maestro mi lanciò un'occhiata severa, ma soddisfatta tuttavia. Lui amava il realismo.
“Eh già sei un ciclista è normale. Tutti lo fanno”, ripresi.
“Eh, già è normale…non tutti ma quasi tutti. E' un mondo infernale il nostro…”, rispose il ragazzo con la siringa in mano.
“Ma non può essere così brutto. Sabato ho visto la Milano – Sanremo, è stato uno spettacolo! Una botta di vita solo a guardarla.”, insistei.
“Eh sì, questo è il rovescio della medaglia…questo è quello che vede il pubblico. Questo è lo spettacolo che vogliono gli sponsor…sulla nostra pelle!”
Io guardai il Maestro.
“L'essere si dice in molti modi”, mi ripeté compiaciuto quasi gongolando il Maestro.
“Come sulla vostra pelle?” chiesi, per avere chiarimenti.
Lui continuò il suo discorso come se fosse un monologo ripreso dopo una pausa: “E' un mondo di maghi, che sperimentano su di noi. E' un mondo dove per soldi puoi comprare la vittoria già prima di vincere: ai miei tempi in Francia e Belgio le vittorie nei circuiti eran bell'e vendute prima di partire. L'unica cosa che un neoprofessionista come me poteva fare era tener le ruote dei 'vecchi'.Quando ho cominciato a correre io, c'erano le anfetamine, e c'era anche la Madre di tutte le 'Bombe', il preparato Alchemico per eccellenza: il Belgian Pot. Qui c'era proprio di tutto: anfetamina, cocaina, eroina, analgesici…a volte tagliati con vasodilatatori, corticoidi o derivati oppiacei, morfina compresa. Una dose poteva costare dai 500 ai 2.500 franchi francesi. Dipendeva tutto dai passaggi di mano. Più intermediari c'erano, più costava. Ma ne valeva la pena, credimi!Ognuno comprava e 'si curava in proprio'. Prima di un circuito chi arrivava prima comprava meglio, e chi aveva meno soldi ingoiava Centra come zollette di zucchero. Se le trovavi, beninteso! Se arrivavi tardi, ti attaccavi! Una volta ad un criterium a Camors in Bretagna ne presi tre dosi di Centra vecchie di tre anni. Mi sono sentito male come un cane e mi sono ritirato e finito disteso in una camera d'Hotel… Poi sono arrivati gli italiani con i loro maghi, i' preparatori' come li chiamavano in Italia (in Italia sapete usare bene le parole!). E con loro il Male è diventato proprio scientifico: è arrivata l'Epo, il Pfc…”
“Ma dài sarà stata una scelta personale! perché dici che sperimentavano su di voi? Forse esageri un po'! No?”, gli feci seccato.
“No, bello mio non esagero. E vero che sono sempre stato un pirla e un po' una testa di c… e che di cervello con le anfetamine ne ho bruciato…ma devi sapere che una cura fatta con l'Epo, se pagata dal corridore, costava molto meno allo sponsor che un mese di allenamento in altura.E poi quando c'era da provare una sostanza nuova lo facevano sempre su corridori di secondo piano. Mai sui capitani. Alla quattro giorni di Dunkerque il nostro Babbo Natale (il massaggiatore) ci ha iniettato una nuova sostanza dicendoci che era acido folico. Coincidenza? Il primo giorno, in quattro corridori della Français de Jeux siamo stati seminati contemporaneamente. Sfiniti al punto da arrivare fuori tempo massimo…”
“Dio che mondo! Non è certo il miglior dei mondi possibili!”, son saltato su.
“Questo mio mondo non è il migliore dei mondi possibili, è solo l'opposto di quello bello cui tu appartieni, tu che salti davanti alla tv perché uno di noi ha vinto: voi avete staccato la spina dal nostro mondo; voi non volete vedere, non volete sapere, voi volete lo spettacolo… noi siamo lo spettacolo. Nel nostro mondo c'è solo omertà, nel vostro solo scandalo. Lo scandalo di vedere il re nudo.”

Il Maestro si lisciava soddisfatto la barba.
Io rimisi al suo posto quel libro, e quel mondo, scomodo com'era, scomparve. Scomparve anche il Realista.
Io, sinceramente, preferisco il Maestro del Maestro. Quello sì che era un Maestro! Tutto idee e numeri! Lui sì che sapeva rigirar il brutto in Bello!
Al diavolo, dunque, lo Stagirita e le sue idee infernali.
Viva la TV!

Il mio doping , di Erwann Menthéour – Ed. Baldini Castoldi Dalai – pp. 128 – Euro 6,61

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