Il mio doping , di Erwann Menthéour

E' stato tra gli scaffali proprio mentre prendevo quel libro che mi è apparso il vecchio con la lunga barba bianca. Improvvisamente si è aperto un altro mondo.
“L'essere si dice in molti modi”, ha mormorato, quasi fosse una formula magica.
E mi sono sentito come trasportare e gettare in un altro mondo. E tuttavia da quel mondo potevo continuare a vedere il mio, e di lì potevo vederne mille altri.
Ogni libro lì dentro si era trasformato in un mondo. Ogni mondo era una monade inaccessibile trasparente tuttavia e mostrava una verità diversa dall'altra.

Il vecchio mi ha indicato la Divina Commedia, e ho visto l'Amor che move il sole e l’altre stelle.
“Sì ma il Male? Io cerco il Male, Maestro…L'Amore di questi tempi Maestro… Lei mi meraviglia!”, ho chiesto alla sua lunga barba.
Con un gesto e ampio e nobile ha pronunciato un'altra formula magica: “Io son nemico delle idee e dei numeri, non ivi cercherai esempi di male” e additò le più nobili monadi della cristianità, vecchie e decrepite. Troppo idealiste.
“Troppo astruse, in verità Maestro per l'uomo comune”, concordai.
Mi condusse allora in un angolino, dove stava sola soletta la monade di un giovane ciclista con una siringa in mano.
“Che fai ?”, domandai “ti droghi?”
“No mi dopo!”
“C'è differenza?”, insistei un po' totano come sono.
Il Maestro mi lanciò un'occhiata severa, ma soddisfatta tuttavia. Lui amava il realismo.
“Eh già sei un ciclista è normale. Tutti lo fanno”, ripresi.
“Eh, già è normale…non tutti ma quasi tutti. E' un mondo infernale il nostro…”, rispose il ragazzo con la siringa in mano.
“Ma non può essere così brutto. Sabato ho visto la Milano – Sanremo, è stato uno spettacolo! Una botta di vita solo a guardarla.”, insistei.
“Eh sì, questo è il rovescio della medaglia…questo è quello che vede il pubblico. Questo è lo spettacolo che vogliono gli sponsor…sulla nostra pelle!”
Io guardai il Maestro.
“L'essere si dice in molti modi”, mi ripeté compiaciuto quasi gongolando il Maestro.
“Come sulla vostra pelle?” chiesi, per avere chiarimenti.
Lui continuò il suo discorso come se fosse un monologo ripreso dopo una pausa: “E' un mondo di maghi, che sperimentano su di noi. E' un mondo dove per soldi puoi comprare la vittoria già prima di vincere: ai miei tempi in Francia e Belgio le vittorie nei circuiti eran bell'e vendute prima di partire. L'unica cosa che un neoprofessionista come me poteva fare era tener le ruote dei 'vecchi'.Quando ho cominciato a correre io, c'erano le anfetamine, e c'era anche la Madre di tutte le 'Bombe', il preparato Alchemico per eccellenza: il Belgian Pot. Qui c'era proprio di tutto: anfetamina, cocaina, eroina, analgesici…a volte tagliati con vasodilatatori, corticoidi o derivati oppiacei, morfina compresa. Una dose poteva costare dai 500 ai 2.500 franchi francesi. Dipendeva tutto dai passaggi di mano. Più intermediari c'erano, più costava. Ma ne valeva la pena, credimi!Ognuno comprava e 'si curava in proprio'. Prima di un circuito chi arrivava prima comprava meglio, e chi aveva meno soldi ingoiava Centra come zollette di zucchero. Se le trovavi, beninteso! Se arrivavi tardi, ti attaccavi! Una volta ad un criterium a Camors in Bretagna ne presi tre dosi di Centra vecchie di tre anni. Mi sono sentito male come un cane e mi sono ritirato e finito disteso in una camera d'Hotel… Poi sono arrivati gli italiani con i loro maghi, i' preparatori' come li chiamavano in Italia (in Italia sapete usare bene le parole!). E con loro il Male è diventato proprio scientifico: è arrivata l'Epo, il Pfc…”
“Ma dài sarà stata una scelta personale! perché dici che sperimentavano su di voi? Forse esageri un po'! No?”, gli feci seccato.
“No, bello mio non esagero. E vero che sono sempre stato un pirla e un po' una testa di c… e che di cervello con le anfetamine ne ho bruciato…ma devi sapere che una cura fatta con l'Epo, se pagata dal corridore, costava molto meno allo sponsor che un mese di allenamento in altura.E poi quando c'era da provare una sostanza nuova lo facevano sempre su corridori di secondo piano. Mai sui capitani. Alla quattro giorni di Dunkerque il nostro Babbo Natale (il massaggiatore) ci ha iniettato una nuova sostanza dicendoci che era acido folico. Coincidenza? Il primo giorno, in quattro corridori della Français de Jeux siamo stati seminati contemporaneamente. Sfiniti al punto da arrivare fuori tempo massimo…”
“Dio che mondo! Non è certo il miglior dei mondi possibili!”, son saltato su.
“Questo mio mondo non è il migliore dei mondi possibili, è solo l'opposto di quello bello cui tu appartieni, tu che salti davanti alla tv perché uno di noi ha vinto: voi avete staccato la spina dal nostro mondo; voi non volete vedere, non volete sapere, voi volete lo spettacolo… noi siamo lo spettacolo. Nel nostro mondo c'è solo omertà, nel vostro solo scandalo. Lo scandalo di vedere il re nudo.”

Il Maestro si lisciava soddisfatto la barba.
Io rimisi al suo posto quel libro, e quel mondo, scomodo com'era, scomparve. Scomparve anche il Realista.
Io, sinceramente, preferisco il Maestro del Maestro. Quello sì che era un Maestro! Tutto idee e numeri! Lui sì che sapeva rigirar il brutto in Bello!
Al diavolo, dunque, lo Stagirita e le sue idee infernali.
Viva la TV!

Il mio doping , di Erwann Menthéour – Ed. Baldini Castoldi Dalai – pp. 128 – Euro 6,61