Arthur Machen – Un'idea del Male

Ed è la storia post pubblicazione che ci dà la dimensione di come il Sovrannaturale gli sia sfuggito di mano proprio a lui che lo aveva esattamente pensato, prodotto e messo in circolazione, come del resto ammise lo stesso Machen allorché, a causa del successo che ebbe la pubblicazione del racconto, fu costretto a scriverne un'introduzione per un'edizione singola: “Questa storia de “Gli Arcieri” è stata una storia davvero strana dall'inizio alla fine”. A tale punto si innesta una reazione imprevista: il Sovrannaturale diviene incontenibile e sfugge di mano alle intenzioni stesse del suo autore.

E pochi giorni infatti dopo la pubblicazione, l'editor de The Occult Review scrisse a Machen per sapere se la storia avesse un qualche fondamento reale. Machen gli rispose che assolutamente no, non vi era fondamento di alcuna sorta.
Di lì a poco anche l'editor di Light gli inviò una sua nota ponendogli la stessa domanda, alla quale Machen rispose nello stesso modo.Un mese o due più tardi ricevette numerose richieste di gazzette parrocchiali di autorizzazione alla pubblicazione della storia.

A questo punto il Sovrannaturale evocato diviene, e vive di azione e forza indipendente dal suo creatore. La muffa argentea comincia a diffondersi, la macchia scura si allarga.

Dopo circa un altro mese uno degli editor di queste gazzette gli scrive per riferirgli che le copie della gazzetta con il suo racconto erano andate a ruba e vi era un' ulteriore grande richiesta del suo racconto e gli chiedeva infine se era anche possibile scrivere una piccola introduzione citando le fonti reali da cui aveva preso spunto per il racconto, concedendogli infine il permesso per pubblicarlo sotto forma di pamphlet.
A quel punto Machen comincia a provare un certo spaesamento. Si rende conto che qualcosa gli sfugge, va oltre le sue intenzioni nonostante la consapevolezza di aver intenzionalmente creato quel racconto non basandosi su alcunché di reale.
Risponde che poteva con tutta la sua gratitudine pubblicare il racconto ma che di fonti non ne esistono e che quindi non può soddisfare la sua curiosità.
L' editor di nuovo si rifà vivo insistendo che dev'esserci un errore, che almeno i fatti principali de “Gli Arcieri” devono essere veri, che il suo racconto dev'essere l'elaborazione di un fatto veramente accaduto.
Machen stesso ormai incapace di contenere quanto lui stesso ha evocato, riferisce chepersino un ufficiale dell'esercito di Sua Maestà gli aveva recapitato una lettera dicendogli che sul campo di battaglia gli era apparso San Giorgio da lui stesso invocato, che lo aveva aiutato nel migliore dei modi.

Addirittura ci furono voci di un fatto realmente accaduto su di un campo di battaglia, dove alcuni corpi di soldati prussiani sarebbero stati ritrovati trapassati da frecce.

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