A capofitto, con ironia, nell’adolescenza d’oggi: TMO intervista Margherita F., autrice di Guide pratiche per adolescenti introversi.

Margherita Ferrari, diciott'anni compiuti da poco, non ama che le si chieda in che cosa è diversa dai suoi coetanei, ma certo è che lei, grazie alla sua sensibilità, creativa ed originale, ha fatto di un blog, nato come semplice diario, uno studio ironico e intelligente sugli adolescenti di oggi e dal blog al libro il passo è stato breve. È nato così Guide pratiche per adolescenti introversi (Einaudi, 2005), un manuale semiserio in cui la giovane autrice vicentina osserva, intuisce, approfondisce e poi analizza e rielabora i comportamenti dei suoi compagni di classe e degli adolescenti che incrocia per strada e dà la sua ricetta per la sopravvivenza di chi è come lei: un Adolescente Introverso, un A.I., che vive ai confini del mondo conosciuto, rassicurante panorama berico fatto di marmi palladiani e aziende orafe, di cellulari spaziali e scarpe firmate col logo più trendy.

I pensieri condivisi nel blog, raccontati ad una comunità di lettori prevalentemente coetanei a cui Margherita si apre senza riserve, hanno preso la forma di un manualetto che fa il verso ai proclami e alle dissertazioni del sociologo o tuttologo di turno, che seziona il mondo degli adolescenti, li etichetta e li divide in categorie. Ed è proprio per fuggire queste odiate categorie che, forse un po' ingenuamente, Margherita F. ne crea delle altre, “e questo è un po' controsenso – spiega – ma mi serve per far capire in modo ironico quello che intendo, romanzando anche un po' ciò che osservo, e comunque non trovo giusto che gli adulti ci classifichino”. Ma le sue categorie sono così autentiche e divertenti che non si resiste alla tentazione di provare a riconoscersi in qualcuna di queste, o magari di trarne spunto per meglio capire il proprio fratello, la figlioletta o magari, l'alunno ribelle.

TMO: Con l'uscita del libro ti stai facendo conoscere ad un pubblico sempre più vasto, sta cambiando il tuo rapporto con i coetanei, quelli stessi di cui scrivi?

MARGHERITA F..: Ora mi considero una post adolescente, se non oltre. Mi piace dire che sono “introversa estroversamente” e sono più aperta verso quei coetanei che hanno modi di intendere la vita, interessi e passioni, diversi dai miei. Non mi piace che gli altri ora mi riconoscano come “quella che ha scritto il libro”, soprattutto se non lo hanno letto, e non mi piace neppure questo continuo raffronto con Melissa P.

TMO: A proposito di questo, è inutile dire che il confronto sorge spontaneo: due scrittrici adolescenti, esordienti entrambe, e tutte e due che firmano il loro lavoro con la sola iniziale del cognome. Tu cosa ne pensi?

MARGHERITA F.: Quello di non citare il mio cognome per esteso è una scelta editoriale. Certo, forse ha qualcosa a che vedere col fatto che già ci fosse Melissa P. Ma io mi firmavo così anche nel mio blog e non ci vedo niente di strano, anzi essendone il libro una versione più estesa, questo è del tutto naturale. Io però con Melissa Panarello non ho niente in comune, i paragoni si sprecano senza ragione. Scriviamo di argomenti completamenti diversi, i nostri stili non hanno nulla in comune, il fatto che anche lei scriva un blog non ci avvicina, tanta è la diversità di quello che vogliamo esprimere.

Dopo questa digressione sulla scrittrice esordiente più controversa degli ultimi tempi, a cui Margherita non risparmia le critiche, TMO vuole scoprire quali sono le influenze letterarie, i modelli a cui Margherita si ispira per i suoi racconti, dallo stile così personale, fluido e coinvolgente.

TMO: Leggendo le tue Guide pratiche ci si immerge nelle atmosfere eccentriche ma allo stesso tempo intimistiche degli Smiths, si viaggia con i Nirvana, ma meno esplicite sono le tue influenze letterarie…

MARGHERITA F.: Sopra a tutti metterei Orwell con 1984, un capolavoro illuminante e di piacevole lettura che tutti dovrebbero leggere. Tra i giovani autori contemporanei invece mi piacciono moltissimo Dave Eggers, di lui ho letto tutto e con la cui scrittura ho un rapporto forte, direi quasi carnale, e David Foster Wallace di cui amo il modo in cui struttura i suoi romanzi. In questo ultimo periodo sono stata influenzata molto anche da Beautiful Losers di Leonard Cohen, un libro che mi aspettavo pacifico e rassicurante e che invece si è rivelato terribile, specialmente in alcuni capitoli, una scrittura completamente diversa dai testi delle sue canzoni.
Tra i miei modelli letterari, in un certo senso inserirei anche gli Smiths, che ho iniziato ad amare per i loro testi, mentre la musica è venuta dopo. I loro versi assomigliano alle opere di Wilde, delle vere macchine per aforismi.

TMO: E cosa ci puoi dire del tuo rapporto con Il Maestro e Margherita di Bulgakov, sappiamo che i tuoi genitori hanno scelto per te questo nome in onore dell'eroina del romanzo…

MARGHERITA F.: Sì, è così. Il Maestro e Margherita è il mio libro preferito soprattutto per quanto riguarda la struttura della trama che è geniale e per lo stile. Amo un po' tutta la letteratura russa, Dostoevskij in particolare, ma anche quella francese dell'ottocento. Capolavori come Il rosso e il nero o Madame Bovary penso siano perfettamente adatti a ragazzi della mia età.

A Margherita, TMO chiede anche di dare qualche suggerimento cinematografico ai suoi lettori, agli adolescenti introversi e a quelli “acefali”, personaggi privi di una mente capace di ragionare autonomamente e criticamente, che lei definisce con questo efficace aggettivo preso a prestito dalla storia dell'arte e trasportato, con maestria, ai giovanotti d'oggi.

MARGHERITA F.: Kubrik è il mio regista preferito, ha influenzato il mio linguaggio e il mio stile. Tim Burton invece lo amo per come unisce il gusto per il fantastico alla critica della società. Il fantasy di solito non mi appassiona particolarmente, non ho visto Il Signore degli Anelli né letto Harry Potter, ma quando raggiunge i livelli sublimi di Tim Burton, allora sì, amo il genere fantastico.

Alla luce di questo ottimo libro d'esordio, in cui dimostra uno straordinario spirito d'osservazione e una vena ironica matura e intelligente, chiediamo a Margherita quali sono i suoi progetti per il futuro.

MARGHERITA F.: A breve termine l'obiettivo è la maturità e poi l'università. Per il futuro, beh, vorrei poter vivere facendo la scrittrice ed ho già qualche idea per un prossimo libro. I miei amici mi danno molti spunti, io li assimilo e li elaboro; mi piacerebbe scrivere un romanzo di mille pagine, come Infinite Jest di David Foster Wallace. Dovrà essere un libro con una componente fantascientifica, ma che allo stesso tempo mantenga una vena ironica, come le mie Guide pratiche.

In bocca al lupo Margherita!