Un Giorno Perfetto – Melania G. Mazzucco

A dispetto del titolo vagamente rassicurante (riferito all'omonima canzone di Lou Reed e in particolare al ritornello anticipatore “stai per raccogliere quello che hai seminato”) e di una copertina dalle atmosfere tenui (nuvole bianco-celesti sovrastano una città di tetti ordinati e puliti), Un giorno perfetto è uno dei libri più spietati che mi sia capitato di leggere ultimamente, e non tanto per la vicenda di cronaca nera che apre e chiude il romanzo, simile a tante altre che, ormai anestetizzati, apprendiamo quotidianamente dai tg, quanto per la lucidità con cui è raccontata questa nostra epoca di lavoro precario, campagne elettorali populiste e vanesie, sogni piccolo-borghesi e amori impossibili da realizzare con l'aiuto della televisione. È il 4 maggio 2001, vigilia di elezioni politiche per Elio Fioravanti, onorevole a caccia degli ultimi voti nei quartieri popolari romani con supporter a pagamento al seguito (pescati tra un popolo di disoccupati). È il compleanno della sua bimba Camilla, per cui è pronta una festa principesca anch'essa elemento della parata elettorale, ed è un giorno importante anche per Maja, moglie giovane e raffinata di Elio, sospesa tra la realtà di una seconda gravidanza, di un nuovo bimbo da crescere con un politico facoltoso ma viscido, e la fantasia di scappare dal mondo pariolino con Zero, il figlio ventenne e noglobal di primo letto di Elio.

Soffocata da problemi ben più drammatici è la famiglia Buonocore, legata a quella dei Fioravanti dal fatto che Antonio è il calabrese sanguecaldo che per mestiere scorta l'onorevole e che il figlio Kevin va a scuola con Camilla. Emma, la moglie procace e decisamente sensuale del poliziotto, ha lasciato Antonio dopo l'ennesima dimostrazione manesca di gelosia, ed è tornata ad abitare dalla madre con i suoi due figli Valentina (14 anni) e Kevin (7). Dopo aver conosciuto la passione furiosa e i suoi eccessi ben poco romantici, Emma è in cerca di un amore gentile, mentre Antonio non si arrende all'idea del divorzio e del suo nido d'amore ormai vuoto.

Questo è solo un assaggio della trama del libro, che per complessità di intrecci, parentele e personaggi ricorda un film come La meglio gioventù. In quel caso, Giordana aveva condensato in una pellicola destinata al pubblico televisivo trent'anni di Storia italiana, vissuta attraverso gli amori, le amicizie, le scelte professionali e gli eventi traumatici di una famiglia (il poliziotto che si suicida, la donna che abbraccia la lotta armata, il ragazzo che diventa psichiatra applicando la legge Basaglia…). Qui Melania Mazzucco compie un'operazione simile, anche se circoscritta nel tempo: i suoi personaggi vivono una fortissima e dolorosa crescita privata, che culmina per tutti proprio in questo fatidico giorno perfetto, ma oltre al loro dramma familiare il romanzo descrive un'intera 'società di costumi': dal lavoro precario in un call center, confermato mese per mese da un sms e negato alle quarantenni (escluse da un lavoro banale ma stabile per mere ragioni anagrafiche) alle feste mondane in cui si parla di colf ecuadoriane e polacche, badanti tunisine e ucraine, e se ne fa con supponenza la classifica. Un giorno perfetto parla di ragazzine, del loro infilarsi Marilyn Manson in cuffia sull'autobus per non ascoltare la voce della madre, della mania di farsi piercing e tatuaggi per dimostrare cinque o sei anni in più (oltre che una certa personalità), della sensazione di onnipotenza data dal possesso di un'arma, dei secondi figli fatti nascere per salvare il matrimonio, della convinzione diffusa per cui 'la tv risolve i problemi', e dunque se hai un problema di cuore, di dialogo con parenti e amici, di identità, in tv c'è sempre il programma che fa per te e il presentatore che ti aiuterà a riconciliarti col mondo.

Un giorno perfetto è insomma il ritratto della nostra odiosamata Italia, e si spera che un romanzo come questo, oltre ad emozionarci per la sorte dei suoi dieci, diversissimi personaggi, e per l'abilità con cui il narratore ne incrocia i destini, ci faccia riflettere su questi nostri tempi e mode, e sull'opportunità, ormai improrogabile, di sovvertirli.

Melania G. Mazzucco – Un Giorno Perfetto
Rizzoli, pp. 410, euro 18,00