Con Le Peggiori Intenzioni – Alessandro Piperno

Una soap opera che strizza l'occhio a Proust e a Philip Roth: così si potrebbe definire, senza troppa originalità, il romanzo di questo insegnante universitario che in un mese è riuscito ad eguagliare i record di vendita di Faletti e Dan Brown, senza godere della popolarità televisiva dell'uno né della struttura enigmistica dell'altro. Tutti i recensori, a partire da D'Orrico e Ferrara, hanno tirato in ballo i grandi nomi di cui sopra, oltre a Saul Bellow e Thomas Mann, perché in effetti il gioco dei rimandi letterari è talmente scoperto che non si può non pensare a questi grandi maestri, e in particolare a Proust con la sua prosa involuta, i ricordi che si dilatano per pagine e pagine e l'affresco di un'intera classe borghese attraverso la descrizione di una famiglia, e a Roth per i lamenti farneticanti del narratore, la connotazione erotica di alcuni personaggi maschili, l'origine ebraica 'odiosamata' o la successione di interrogative talora sfiancanti.

Detto di tali enormi debiti letterari, il romanzo è quanto di più divertente si possa trovare in giro di questi tempi, per esempio molto più divertente de Gli Schwartz, omologo americano per tignosità ebraica dei protagonisti e visione dell'istituto familiare come luogo di scontro durissimo tra fratelli e di inversione dei ruoli genitore/figlio. Daniel Sonnino racconta con le peggiori intenzioni la storia della sua ricca famiglia ebrea a partire dal nonno Bepy, ruggente e libertino come gli anni Sessanta che incarna. A seguire il padre Luca, che spezza una catena millenaria sposando una donna cattolica, e lo stesso Daniel, cresciuto assieme ad altri rampolli viziati dell'alta borghesia romana dai nomi suggestivi di Gaia, David, Azzurra…

Sui drammi di portata storica (la deportazione, cui Bepy è sfuggito miracolosamente, la guerra dei Sei giorni del 1967…) non si arena né la famiglia né la narrazione di Daniel; ci si concentra invece sui drammi privati, sulle ambasce adolescenziali di Daniel e su quelle senili del nonno: “Bepy sentì di non avere scampo diverse ore dopo aver incassato la diagnosi di tumore alla vescica, quando tra il novero sterminato d'interrogativi agghiaccianti scelse: Potrò ancora scopare una donna o tutto finisce qui? Sebbene tale dilemma possa apparire una patologica inversione delle priorità, per lui, nell'estremo frangente, risultò più spaventoso lo spettro della compromessa mascolinità che l'orrore del nulla…”
Questo è proprio l'incipit del romanzo, che ne restituisce con precisione il tono complessivo. A voi la curiosità di conoscerne il seguito, avvertendovi della presenza di un tocco 'giallo' nella seconda metà del libro.

Con le peggiori intenzioni, di Alessandro Piperno – Mondadori, pp. 305, euro 17