Cork City FC – E' come avere un'amante

Ci sono poche trasgressioni meno facilmente perdonabili che quella di tifare per una seconda squadra di calico. Se è vero che il calcio è simbolicamente una replica della guerra, adottare una seconda squadra può essere giustamente paragonato ad un atto mercenario. Date un'occhiata ad uno dei forum gestiti dai tifosi di una qualunque squadra dell'Irish Eircom League e noterete un filo conduttore: l'attacco nei confronti di quei tifosi che sostengono anche i Manchester United, gli Arsenal o i Liverpool (o le Juventus, i Real Madrid, o, in casi estremi, le Sparta Prague – pericoli della globalizzazione) di questo mondo e allo stesso tempo si disinteressano della loro squadra locale. Eppure, le sfavilalnti luci della ribalta in termini di prestigio calcistico non sono sempre la ragione di questa 'infedeltà'. “E' come avere un'amante,” ride Lele, da sempre fan del Bologna che, insieme all'amico Cecca, ha deciso di 'adottare' una squadra europea lo scorso anno. “Il Bologna è una fede, un impegno che dura tutta una vita, ma ci sono momenti in cui c'è bisogno di guardare al di fuori, in cui manca qualcosa,” dice sorseggiando una pinta di stout in un Irish pub bolognese. E fu così che l'intrepido duo ha scoperto il Cork City, e qui è iniziata la tresca!

Una cosa è scegliere un colosso aziendale straniero come squadra da sostenere, ben diverso è adottare un team che sfoggia tra i suoi giocatori dei semi-professionisti che lavorano in una concessionaria di automobili o come pompieri durante la settimana! “Cercavamo un tipo di calcio più pulito,” spiega Cecca, la seconda metà del Cork City fan club di Bologna. La decisione di guardare al panorama europeo, lontano dalla Serie A, è maturata alal fine del campionato 2004-2005, quando il Bologna è stato, in modo controverso, retrocesso in Serie B (nonostante il fatto che almeno due altre squadre di Serie A avrebbero dovuto, tecnicamente, essere retrocesse, a causa di irregolarità finanziarie). Stanchi delle politiche e delle polemiche che circondano vittorie e sconfitte in Serie A, lele e Cecca decisero di scegliersi un team europeo per cui fare il tifo la stagione successiva. Non è stato in ogni caso amore a prima vista quello con il Cork City, prima ci sono state considerazioni di tipo pratico, sulla base di connessioni stradali e aeroportuali, fase durante la quale i due hanno rivolto la loro attenzione ai campionati spagnolo e portoghese. Le meraviglie del low-cost combinate con una già solida infatuazione per l'Irlanda da parte di Lele hanno fatto sì che la scelta cadesse su una squadra irlandese. Da quel momento il Cork City riuscì a vincere il loro cuore, essendo l'unico team a disputare la Coppa UEFA (se pur brevemente).

Vale la pena spiegare l'ossessione di Lele per l'Irlanda. Di professione è un promoter musicale e gestisce il più importante locale rock di Bologna, l'Estragon, ed ha in stretti rapporti con il gruppo dei Modena City Ramblers, i quali, come suggerisce il nome, suonano un pazzesco mix di musica tradizionale irlandese con un tocco italiano. Il gruppo si esibisce davanti ad un folto pubblico ai suoi concerti europei e ha più volte suonato in Irlanda. Lele ha cominciato come tour manager della band e con loro è volato più volte in Irlanda nel corso degli ultimi dieci anni, fermandosi sempre nello stesso B&B di dublino dove ormai deve essere considerato come un parente (a pagamento) più che un semplice turista.

Fare il tifo per una squadra alle colonne d'Ercole del mondo calcistico europeo non è una cosa facile. Durante i preparativi per la loro prima trasferta, i due hanno inutilmente cercato di rimediare i biglietti su Internet, prima di avventurarsi a Turner's Cross, il campo da gioco del Cork City. L'imperterrito Lele è arrivato a contattare direttamente il manager via email, spiegandogli la loro intenzione di recarsi ad assistere alla partita. “Mi è arrivato un messaggio di risposta dal manager delal squadra in cui mi chiedeva se lo stavo prendendo in giro,” ride Lele. Dopo esser riuscito a convincere il club di essere un tifoso verace del City, al loro arrivo a Cork [Lele e Cecca] hanno trovato un paio di biglietti messi da parte. Il giorno della partita, con mappe e una bella colazione irlandese nello stomaco, la coppia arriva infine allo stadio.

Cecca, gli occhi spalancati, descrive la scena: “Era un altro mondo al confronto con le partite qui in Italia. Mi ricordo di aver accompagnato mio nipote a vedere il Cesena qualche anno fa e di aver quasi avuto paura allo stadio. A Turner's Cross, ci sono famiglie intere che si godono la partita senza alcun tipo di aggressività o minaccia”. I due chiacchierano tra loro e confrontano gli stadi: a Bologna lo stadio è una struttura imponente in stile fascista, ben segnalata da cartelli di direzione da qualsisasi altro angolo delal città. A Cork i due italiani sono quasi finiti allo stadio del rugby, avendo scambiato le luci dei potenti riflettori per il terreno di gioco del Cork City. L'idea che lo stadio del calcio possa non essere la struttura sportiva più imponente della città è semplicemnte incredibile. “E un'altra cosa,” aggiunge Cecca, “non si può fumare allo stadio!”. La sua reazione è doppiamente scioccata: prima di tutto che non si possa fumare e poi che la gente in effetti obbedisca alle regole. Chiunque abbia assistito ad una partita di Serie A in uan qualsiasi curva può raccontare di nuvole di fumo di marijuana che avvolgono il pubblico.

I tifosi, più che il gioco in sé, restano però la differenza più grande. O meglio il modo in cui i tifosi reagiscono. La passione è la stessa, ma forse c'è più fair play a Turner's Cross. Ad esempio, quando l'arbitro prende una decisione sbagliata o comunque discutibile, i tifosi irlandesi non gridano improperi a danno della moglie del pover'uomo, né invocano punizioni corporali. Invece gridano 'buuh'. “E' allucinante,” dice Cecca con entusiasmo. “Mi piacerebbe che lo facessero anche a Bologna. Te l'immagini?! L'arbitro prende una decisione del cavolo e tutti all'unisono fanno 'Buuh! Buuh!' – credo che lo terrorizzerebbero.” E tutt'e due si mettono ad imitare la scena, il che è sufficiente per attirare l'attenzione preoccupata del resto delal clientela nel pub, a testimonianza di come funzionerebbe bene a bordo campo!

Ci raccontano un altro aneddoto curioso. Prima di una partita, si sono fermati a bere una pinta di birra in un pub dove avevano appuntamento con altri tifosi del Cork City (sono stati presi sotto l'ala protettiva dei tifosi del luogo, essendo anche ospiti fissi del Forum online). Godendosi la loro birra fuori dal pub, notano che il pub dall'altra parte della strada era pieno di tifosi delal squadra avversaria. E' stata a dir poco una rivelazione che le due folle potessero tranquillamente bere a così piccola distanza l'una dall'altra, e persino cantare inni o prendersi in giro, senza necessariamente dare luogo ad una rissa.

Naturalmente, questa è una descrizione idilliaca che non mette necessariamente a confronto situazioni comparabili. L'uomo più ricco d'Italia, Silvio Burlosconi, era, fino a poco tempo fa, ilPresidente del Milan. Il Presidente del Bologna, Alfredo Cazzola, fu il fondatore della più grande organizzazione fieristica in Italia, la SMAU. Il Presidnete del Cork City, Brian Lennox, gestisce una catena di piccoli fast food, a quanto sembra dove si serve il miglior fish & chips de
lla città! Magari è più semplice prenderla a cuor leggero quando non ci sono tanti miliardi in questione.

Il termine 'surreale' non rende l'idea quando i due si mettono a chiacchierare con toni amari del controverso trasferimento di Liam Kearney dal Cork City, scuotendo la testa a proposito del 'tradimento' del giocatore. Cambiamo argomento e passiamo alle qualificazioni per gli Europei del 2008. L'Irlanda è nello stesso girone del San Marino. “Dobbiamo andare [a vedere la partita]!” esclama Lele quando sente la notizia. “Alcuni dei nostri giocano nell'Under 21, dobbiamo andare a fare il tifo per loro!”

Il fan club bolognese del Cork City è in espansione: l'entusiasmo dei due tifosi è contagioso e ci sono già diversi amici e conoscenti che si sono prenotati per la prossima trasferta. Il piano è quello di far incontrare le due squadre del cuore di Cecca e Lele, il Cork City e il Bologna, in un'amichevole in cui possa continuare questo scambio interculturale.

Sia Lele che Cecca si occupano per lavoro di musica. Cecca lavora per la Mescal, una delle etichette italiane indipendentidi maggior successo, che produce artisti del calibro di Afterhours e Yo Yo Mundi (che si sono recentemente esibiti a Dublino durante la loro turnée). Lo scambio interculturale non è quindi limitato al solo calcio: a entrambi infatti interessa sapere come funziona la scena musicale irlandese. Nel locale di Lele si sono recentemente esibiti artisti quali Damien Rice, Therapy? E Josh Ritter (ormai irlandese di diritto, ma forse non tifoso del Cork City).

Mentre finiamo le birre, faccio l'ultima domanda: che succede se il Bologna torna in A? “Con il Cork City è più di una cotta ormai,” dice Lele con determinazione, “la Moglie dovrà abituarsi!”, ridacchia, allontanandosi con Cecca, mentre discutono della possibilità o meno che il Cork vinca la Setanta Cup quest'anno…


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